“Nell’incontro di stamani abbiamo avuto una notizia preoccupante: il Mise avrebbe disimpegnato 170 milioni previsti per la reindustrializzazione di Termini Imerese, mentre la Regione siciliana vorrebbe destinare la propria quota di finanziamento, pari a 90 milioni, allargando il raggio di 50 Km. Se tutto questo fosse vero siamo pronti a portare gli operai a Roma a manifestare davanti al Mise, con noi ci saranno anche i sindaci del comprensorio“. Lo dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone, a conclusione di una riunione a Termini Imerese tra sindaci del comprensorio, sindacati, Regione siciliana e commissari di Blutec.
La Fiom ha chiesto un incontro urgente all’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, e assieme al Comitato dei sindaci e a Fim e Uilm ha sollecitato la convocazione di un vertice al ministro Giancarlo Giorgetti, al quale ieri si sono rivolti anche il governatore Nello Musumeci e il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando. Gli operai Blutec sono 635, mentre altri 300 sono dell’ex indotto Fiat. La cassa integrazione per questi lavoratori scadrà a giugno. Mentre si aspetta che il comitato esecutivo del Mise si pronunci sul programma presentato dai commissari di Blutec.
“I commissari di Blutec ci hanno spiegato che nel programma consegnato al Mise si prevede l’ipotesi di una Newco con i creditori pubblici di Blutec dove fare confluire i lavoratori: questa soluzione va nella direzione che abbiamo auspicato. Il ministro Giorgetti convochi subito le parti sociali, il tempo stringe e a giugno scade la cassa integrazione“. Lo dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone, a conclusione di una riunione a Termini Imerese promosso dal comitato dei sindaci del comprensorio, alla presenza dei sindacato dei metalmeccanici, dei commissari di Blutec e di un delegato dell’assessorato regionale alle Attività produttive della Sicilia. (ANSA).







