L’ex direttrice del Museo Civico di Termini Gueli, scrive un’accorato appello per salvare il Museo

Riceviamo e pubblichiamo lettera inviataci dalla dott.sa Gueli, ex direttrice del Museo Civico Baldassare Romano di Termini Imerese:

Il 2 Settembre scorso si è verificata l’ennesima violenza nei confronti del nostro Museo cittadino, che da tutti gli studiosi è ritenuto uno dei più importanti tra i musei minori della Sicilia.

I Tesori in esso conservali sin dalla fine dell’ottocento, rappresentano la nostra storia culturale e le nostre radici, che uomini di grande sensibilità e correttezza professionale hanno cercato di custodire e proteggere per poterle trasmettere alle generazioni future.

Oggi, purtroppo, quella sensibilità non si è più avvertita, se, come è accaduto, qualcuno ha consentito di potere allestire nella Pinacoteca del Musco una sala ristorante per circa 100 persone.

Come si è potuto arrivare a tanta ottusità e spudoratezza!

Non si è tenuto nessun conto né dei gravissimi danni all’immagine, ma ancora di più dei danni materiali che la struttura ha subito.

Ecco la scena che questo Luogo, il cui compito principale è quello di diffondere cultura, è stato costretto a subire: cento persone che banchettano allegramente con passaggi di pietanze e bevande, ventilatori per rinfrescare gli invitati (che importanza ha se si danneggia la superficie pittorica dei dipinti!), impianti di amplificazione al massimo, frigoriferi e congelatori allacciati alla rete elettrica del Musco, cassoni per la spazzatura nella stanza degli archivi. Si, va bene, alla fine qualcuno ha pensato che forse qualcosa stonava ed allora si sono trasferiti nel giardino del Museo.

Ma vi sembra meno grave?

Giardino è pertinenza del Museo e Museo esso stesso per la presenza di reperti qui collocati.

L’avere inibito poi la visione delle tele, collocate in Pinacoteca, a visitatori stranieri che,

malauguratamente, proprio quel giorno avevano pagato un biglietto per visionare le nostre opere d’arte, certo non ci ha fatto onore, tant’è che uno dei visitatori ha voluto esprimere il proprio disappunto che rimarrà a futura memoria nel registro d’ingresso.

Tante volte questo Museo ha subito gravi affronti, ma questo ha superato ogni limite.

La sala della Pinacoteca non può essere utilizzata per manifestazioni di dubbio interesse culturale, per cene e per organizzare matrimoni (come da tempo accade):

I matrimoni appunto!

Vi sembra che in altri Musei avvenga tutto questo? Si può concepire di spostare continuamente i dipinti dei cubi centrali della Pinacoteca per far posto a sedie, carrozzine di bimbi, fotografi che immortalano l’evento con lampi di flash, lancio di riso davanti al portone e distribuzione di dolcetti alla fine?

Vogliamo che questo Museo ridiventi centro di diffusione della cultura o vogliamo che ciò che altri hanno gelosamente custodito e preservato da atti di vandalismo vada irrimediabilmente rovinato? Vogliamo pensare alla pericolosità di quei cavi elettrici dell’impianto di amplificazione, ai ventilatori piazzati davanti alle tele del seicento (mai vista una cosa simile) e tutta quella folla che non può essere adeguatamente controllata dal personale di custodia?

Al Museo esiste forse ancora un “Comitato Tecnico-Scientifico” istituito per regolamento perché possa dare un valido aiuto ai responsabili ed esprimere opinioni sugli eventi da organizzare.

Perché non viene ascoltato preventivamente in modo da evitare tali incresciose situazioni? Perché a questa storica e pregevole struttura non viene assegnato personale qualificato che possa ridarLe il lustro che merita?

Sono tante le situazioni che si sono verificate negli ultimi tempi che mi hanno suscitato un forte rammarico perché negli anni in cui ho avuto l’onore e l’onere di rivestirne la carica di Direttore ho amato tantissimo questo Luogo ed ho cercato sempre di difenderlo da qualsiasi tentativo che avrebbe potuto nuocere alla conservazione delle opere d’arte.

I termitani ai quali appartiene tutto il patrimonio culturale devono indignarsi di fronte a tali comportamenti e con un moto di orgoglio chiedere a gran voce: Rispettate il nostro Museo!

Dott.ssa Angela Gueli

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