Lettera aperta al Sindaco di Termini Imerese Salvatore Burrafato da parte di Beppe Rizzo

Egregio Sindaco,
è in ribalta in questi giorni il grave problema dello stadio comunale il Crisone di Termini Imerese.
Lo stato di inagibilità delle tribune coperte oramai da lunghissimo tempo, che però fino ad ieri ha permesso comunque l’accesso dei tifosi a seguire la propria squadra del cuore, da oggi sembrerebbe aggravatosi tanto da determinare che , da oggi, si dovrà giocare la partita a “porte chiuse”, cioè senza l’accesso al pubblico.
Voglio ricordare, primo di tutti a me stesso, che Termini Imerese annovera, tra le altre, di essere la città della sport. E lo è veramente se consideriamo i nostri blasonati atleti che hanno portato in alto il nome di Termini: campioni mondiali di arti marziali, campioni mondiali e olimpionici di lotta libera, campioni a vario livelli nella danza, per citarne alcuni, ma anche a livello di squadra non dobbiamo dimenticare la palla a volo, la palla a canestro, il calcio.
Eppure, da oggi, a Termini Imerese, non si può più seguire la propria squadra di calcio, proprio quando, beffa delle beffe, le due squadre di casa nostra, la Termitana e lo Sporting stanno primeggiando il campionato.
Pur capendo le mille difficoltà economiche che ci sono, mi chiedo perchè non si è cercata una soluzione al problema, come per esempio, riattivare le tribune lato mare, tagliando l’erba, rendendole accessibili al pubblico. Poca spesa fare ciò.
Certamente plaudiamo il finanziamento per il nuovo stadio ma intanto, a breve scadenza, quale soluzione?
E’ da tempo che Le viene sollecitato da più parti, di occuparsi di questo problema, del problema campo comunale e dei suoi tanti piccoli problemi (acqua, gas, caldaia, ecc, ecc) a cui oggi, haimè se ne somma uno molto grave, la chiusura al pubblico.
Egregio Sindaco, Le chiedo accoratamente di non permettere le “porte chiuse” e di attivarsi per una soluzione che non penalizzi questi giovani calciatori del loro pubblico soprattutto domenica prossima in occasione del derby locale.
Le chiedo di dare cittadinanza vera allo sport a Termini Imerese trovando le soluzioni più idonee per non penalizzare o distruggere quanto con sacrificio in tanti si cerca di costruire.
Lo sport è rispetto delle regole, è educazione alla legalità, è stile di vita, è educazione.
La ringrazio per la Sua certa attenzione al problema.
Beppe Rizzo (papà di Marco, portiere della Termitana).

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