Le reazioni dei sindacati dopo il corteo comprensoriale a Termini Imerese

Re David e Mastrosimone: “Il tavolo al Mise segni una svolta. Bisogna che si ricominci a produrre e Fiat e Governo devono assumersi le proprie responsabilità”
“La convocazione per il 9 aprile al Mise deve servire a dire qual è il futuro per lo stabilimento e per i lavoratori . C’è un commissario che non può essere un commissario liquidatore, vogliamo sapere qual è il piano industriale con cui andare avanti, altrimenti è a rischio anche la cassa integrazione”: lo dice Francesca Re David, segretaria generale nazionale della Fiom Cgil oggi a Termini Imerese per il corteo dei lavoratori Blutec e dell’indotto. Le fa eco Roberto Mastrosimone, segretario della Fiom Sicilia. “Deve essere – dice- un tavolo di svolta per i mille lavoratori interessati, i 700 ex Fiat e i 300 dell’indotto”. Re David aggiunge. “Il punto è ricominciare a produrre, finora abbiamo avuto montagne di piani ma nessun prodotto. Ci vuole quindi un soggetto industriale e al riguardo Fiat si deve assumere le sue responsabilità, come anche il governo nazionale deve fare la sua parte”. La segretaria Fiom aggiunge che “ Occorre investire per arrestare il processo di deindustrializzazione in atto in Sicilia e i soldi devono servire non per le speculazioni finanziare ma esclusivamente per il rilancio industriale, come chiede questa piazza che dopo ben sette anni vede ancora insieme i lavoratori ex Fiat e dell’indotto”.

Vertenza Blutec, Cisl e Fim oggi a Termini Imerese “veri piani industriali e non carta straccia, solo così si può rilanciare un intero territorio”
“Quello che continuiamo a ribadire è che i lavoratori di Termini Imerese vogliono il lavoro non certo forme di assistenzialismo, l’incontro del prossimo 9 aprile al Mise deve servire a dare certezze, qui ci sono le professionalità, la storia di un filone produttivo come quello dell’automotive, importante per tutto il Paese, si faccia di tutto per far rinascere la fabbrica e tutto il territorio”. L’appello alla fine del corteo, che era partito da piazza Europa a Termini Imerese, lo ha lanciato da piazza Duomo durante i comizi il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uiliano. Al suo fianco, con i migliaia di lavoratori in corteo, sindaci, rappresentanti della Chiesa, studenti, commercianti che hanno abbassato le saracinesche al passaggio dei manifestanti in segno di solidarietà, c’era tutta la Fim Cisl locale, guidata dal segretario generale Ludovico Guercio e dal segretario provinciale Antonio Nobile, la Cisl nazionale con il responsabile del Dipartimento Politiche Settore Industria Carlo Anelli e la Cisl Palermo Trapani con il segretario generale Leonardo La Piana e il responsabile di Termini Dino Cirivello. “Dietro ogni lavoratore che ha manifestato oggi non c’è solo una famiglia – hanno detto Uiliano, Guercio e Nobile – c’è un intero territorio che attende risposte, troppe volte abbiamo assistito a sfilate di rappresentanti politici per gli incontri sulla vertenza che poi non hanno portato a soluzioni definitive, qui resta il dramma di vivere con una situazione di reddito ridotto e il dramma di un intero paese che non ce la fa più”. “La vera emergenza – hanno affermato Carlo Anelli e Leonardo La Piana – è quella della mancanza di politiche industriali vere, in tutto il Paese manca una strategia, crediamo sia fondamentale trovare un nuovo percorso di rilancio per questa fabbrica, ma con imprenditori che siano seri e credibili, con piani industriali che non siano carta straccia, altrimenti non si potrà mai costruire un futuro con reali prospettive. Il Mise si impegni per questo, per una soluzione che sia definitiva”. La Piana e Dino Cirivello, hanno concluso “la Regione faccia la sua parte anche sul fronte infrastrutturale, si realizzino le opere per l’interporto di Termini, le strade, tutti quei collegamenti che possano rendere competitiva e appetibile la zona per nuovi investimenti. Noi siamo pronti a portare avanti la battaglia fino a quando non otterremo vere risposte da tutti gli interlocutori istituzionali”.

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