L’amministrazione Burrafato sfora il patto di stabilità ma ha il bilancio in avanzo

Il risultato economico per l’anno 2013, riportato nello schema di bilancio consuntivo 2013 in approvazione da parte della nuova Giunta Comunale, prevede un avanzo di amministrazione di € 905.039,38 in netto miglioramento rispetto all’anno precedente.
Il Comune, nell’ultimo anno è riuscito a ben interpretare, nell’ottica  della “spending review”, le corrette politiche di bilancio assicurando ad esempio una riduzione delle spese del personale di € 298.949 e riuscendo a fronteggiare i minori trasferimenti statali e regionali, che si sono ridotti nell’ultimo esercizio amministrativo dell’importo di € 526.370,10.
A breve sarà presentato, dunque, all’approvazione del consiglio comunale un documento di bilancio che presenta evidenti miglioramenti rispetto all’anno precedente in termini di risultato economico finale.

Il conto consuntivo 2013 – ha dichiarato l’assessore Vincenzo Fasone – presenta una situazione economica generale dell’Ente in miglioramento nonostante le attuali criticità insite nella gestione delle risorse finanziarie degli enti locali. Il risultato ottenuto tiene conto, per di più, di una oculata gestione delle poste relative ai residui attivi e passivi. Tutto ciò lascia ben sperare per il proseguo dell’attività dell’Amministrazione.

In tale contesto i minori trasferimenti e globalmente i limiti di spesa imposti ai comuni non consentono disattenzioni o approssimazioni. È per tale ragione che siamo già da tempo impegnati nell’impostare uno schema di bilancio di previsione 2014 che possa ulteriormente guidare verso il raggiungimento di obiettivi di finanza adeguati ad un Comune come quello di Termini Imerese.

Dall’altro lato, con riferimento al tanto discusso patto di stabilità 2013 il Collegio dei Revisori dei Conti del Comune ha comunicato che l’obiettivo del patto di stabilità interno 2013 è stato sforato, con un saldo negativo di € 567.370.000. Appare evidente come tale risultanza non sia collegata allo stato di salute del bilancio dell’Ente bensì alle rigide regole imposte dall’attuale normativa europea, peraltro oggetto, in questi giorni, di attenta valutazione e rivisitazione, sia a livello nazionale che internazionale, che di fatto impongono agli enti locali di comprimere le spese e di ridurre al minimo gli investimenti in opere pubbliche.

I dati certificati dai revisori del Comune di Termini Imerese sono stati comunicati, infatti, dopo un’attenta verifica della documentazione relativa ai decreti di finanziamento delle Opere Pubbliche avviate nell’esercizio 2013. Tale approfondimento si è reso necessario per valutare se i pagamenti effettuati nell’anno 2013 erano direttamente o indirettamente rivenienti da fondi dell’Unione Europea. La presenza di finanziamenti da ritenersi interamente riconducibili a fondi nazionali non ha consentito di escludere i relativi finanziamenti dal computo utile ai fini del raggiungimento dell’obiettivo del patto. Sulla base di questa analisi, il Comune di Termini Imerese ha provveduto a trasmettere, in data 26/6/2014, nel pieno rispetto dei termini previsti dalla normativa vigente.

L’amministrazione comunale – sottolinea il Sindaco Totò Burrafato –  responsabilmente ha scelto di far partire importanti opere pubbliche, necessarie per lo sviluppo della città, quali, solo per citarne alcune, la Scuola di Cartapesta, la Riqualificazione della Via Bagni, la strada di collegamento Porto – S.S. 113 e la Riqualificazione del quartiere S. Lucia, autorizzando  l’avvio dei lavori, pur nella consapevolezza che si correva il rischio di non rispettare il patto di stabilità.   Tale scelta è stata anche indotta dalla circostanza che, in caso di mancato avvio, le somme ottenute si sarebbero dovute restituire. Tale indirizzo dell’Amministrazione Comunale è stato formalizzato con deliberazioni di Giunta Comunale  n. 195 del 29/6/2012 e n. 241 del 11/12/2012, nelle quali è stato ritenuto opportuno “confermare l’obiettivo di cantierare  la maggior parte delle opere pubbliche possibili, anche al fine di non creare un danno all’ente e di non ledere l’interesse pubblico, che verrebbe compromesso qualora si fosse deciso di bloccare le opere finanziate e quindi con l’onere e l’obbligo di restituire le somme già accreditate”, dando mandato ai settori competenti di affidare le opere pubbliche e di stipulare i contratti pubblici di affidamento di opere cantierabili.

Verranno esplorate tutte le strade possibili, sia a livello nazionale  che regionale, per annullare gli effetti sulla questione legata ai processi di stabilizzazione dei precari, che dovrà essere necessariamente postergata anche in ragione del fatto che la recente normativa regionale non consente, comunque, stante i numerosi  vincoli posti agli enti locali, di poter procedere ad un avvio immediato delle procedure.

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