L’acqua non si spreca: gli interventi del PNRR sul sistema idrico

  • Le regioni del Mezzogiorno fanno registrare il 52,3% di perdite idriche: più di metà dell’acqua immessa nei sistemi di acquedotto viene cioè sprecata, a fronte di una media nazionale del 43,7% (dati: Relazione annuale ARERA 2020).
  • Circa 1 milione 450mila famiglie meridionali subiscono interruzioni della fornitura idrica (Istat, 2020).
  • Il 20% del territorio italiano è a rischio desertificazione (ANBI, 2021).
  • L’Italia è stata sottoposta dalla Commissione europea a 4 procedure d’infrazione a causa di un irregolare trattamento delle acque reflue. Riguardo alla procedura più recente (2014/2059), quasi la metà degli agglomerati oggetto di condanna si trova al Sud (Relazione annuale ARERA 2020).

Sono solo alcuni elementi che caratterizzano il water service divide che separa il Sud Italia dal Centro-Nord.

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Missione 2 Componente 4 individua quattro investimenti e due riforme con lo scopo di “garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo”. A questo sono riservate complessivamente risorse per 4,38 miliardi di euro: una quota intorno al 51% sarà indirizzata al Mezzogiorno (circa 2,2 miliardi di euro).

Ecco in dettaglio gli interventi previsti nel PNRR.

Investimento 4.1: infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico.

Obiettivo: rendere più efficienti e resilienti le infrastrutture idriche primarie per usi civili, agricoli, industriali e ambientali, in modo da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento idrico in tutti i settori e superare la “politica di emergenza”.

Risorse: 2,00 miliardi di euro, destinati al Sud per il 45-50%.

Interventi: 75 progetti di manutenzione straordinaria; potenziamento e completamento delle infrastrutture di derivazione, stoccaggio e fornitura primaria. Gli interventi saranno in continuità con gli obiettivi e i contenuti del Piano nazionale di interventi nel settore idrico, in particolare per quanto riguarda gli invasi e gli acquedotti. Al Sud, ci si concentrerà in particolare sul completamento di grandi impianti rimasti incompiuti.

Investimento 4.2: riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.

Obiettivo: ridurre del 15% le perdite di acqua potabile anche attraverso la digitalizzazione delle reti, per favorire una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.

Risorse: 900 milioni di euro, di cui 430 destinati al Sud. Ulteriori 313 milioni di investimenti destinati allo stesso scopo sono inclusi nel React-EU, portando così la somma destinata al Mezzogiorno a 743 milioni di euro.

Interventi: modernizzazione e incremento dell’efficienza delle reti di distribuzione, favorendo progetti innovativi che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie. In particolare, sarà importante prevedere sistemi di controllo che consentano il monitoraggio non solo dei principali snodi, ma anche dei punti più sensibili delle reti, attraverso la misurazione e l’acquisizione di parametri quali la portata, la pressione e la qualità dell’acqua.

Investimento 4.3: resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche.

Obiettivi: maggiore capacità di affrontare le situazioni di emergenza nell’uso dell’acqua in agricoltura, dovute alla scarsità e alla diversa distribuzione delle risorse; per fare questo, è essenziale quantificare il volume di acqua utilizzato a scopo irriguo, incrementare l’efficienza nell’irrigazione e incoraggiare l’uso di acqua non convenzionale per differenziare le fonti di approvvigionamento.

Risorse: 880 milioni di euro (circa il 30% al Sud).

Interventi: miglioramento dell’efficienza dei sistemi di irrigazione; manutenzione delle reti di distribuzione per ridurre le perdite; installazione di tecnologie digitali per un uso più efficiente della risorsa idrica; implementazione di sistemi di monitoraggio delle acque reflue potenzialmente riutilizzabili a scopo irriguo; monitoraggio e registrazione dei volumi di acqua utilizzati in auto-approvvigionamento per prevenire illeciti.

Investimento 4.4: fognatura e depurazione.

Obiettivo: consentire alla rete fognaria e alla depurazione in Italia di raggiungere gli standard dettati dalle direttive europee, soprattutto al Mezzogiorno.

Risorse: 600 milioni di euro, destinati interamente al Sud. Ulteriori investimenti saranno ricompresi nell’ambito delle politiche di coesione 2021-2027.

Interventi: rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne, anche attraverso l’innovazione tecnologica; dove possibile, gli impianti di depurazione saranno trasformati in “fabbriche verdi”, per consentire il recupero di energia e fanghi e il riutilizzo delle acque reflue depurate in agricoltura e industria.

Riforma 4.1: semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico.

Obiettivi: semplificare e rendere più efficace l’attuazione del Piano Nazionale di interventi nel settore idrico, oltre a fornire misure di sostegno e di accompagnamento per gli organismi esecutivi che non sono in grado di effettuare investimenti relativi agli appalti primari entro i tempi previsti.

Implementazione: rendere il Piano Nazionale lo strumento centrale di finanziamento pubblico per gli investimenti nel settore idrico e semplificare le procedure per la formazione e l’aggiornamento del Piano, oltre che per la rendicontazione e il monitoraggio degli investimenti finanziati.

Riforma 4.2: garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.

Obiettivi: rafforzare, soprattutto al Sud dove appare più necessario, il processo di industrializzazione del settore, favorendo la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, per consentire economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni; ridurre il water service divide tra Mezzogiorno e Centro-Nord.

Implementazione: migliorare la governance del sistema idrico integrato appare necessario per realizzare gli interventi finanziati attraverso il PNRR, dunque l’obiettivo della costituzione ovunque dei relativi ATO dovrà essere raggiunto entro la metà del 2022.

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