Nei giorni scorsi i cittadini di Termini Imerese hanno subito l’ennesima mortificazione.
Infatti a seguito di una petizione sottoscritta da oltre 250 pazienti e loro familiari i quali chiedevano di non trasferire il reparto di ematologia e chemioterapia ad altro nosocomio, è partita una inchiesta tendente a verificare le condizioni strutturali delle strumentazioni e della struttura.
Successivamente i militari dell’Arma, reparto NAS, hanno proceduto ad avviare ispezione nei locali del reparto ed hanno riscontrato gravi carenze strutturali e soprattutto è stato riscontrato che le apparecchiature in dotazione al reparto, emettono un livello di radiazioni superiore al consentito. Tale stato di cose, inevitabilmente, provoca dei danni alla salute dei pazienti, degli operatori medici e dei familiari. Dalla evidenza dei fatti i Carabinieri hanno, giustamente, proceduto a chiudere il reparto.
Conseguentemente i pazienti oncologici da qualche giorno non possono più usufruire delle necessarie cure, dovendo quindi subire notevoli disagi per il trasferimento all’Ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù o ad altre strutture del capoluogo.
Il nostro Ospedale, uno dei più grandi della Regione, vanta grandi professionalità e copre un bacino di utenza di diverse centinaia di migliaia di cittadini. A causa delle scellerate scelte della politica che, negli ultimi anni, ha preferito rivolgere le necessarie risorse ad altre strutture, il nostro Ospedale vive una situazione strutturale ed economica asfittica.
Per questi motivi la IV Commissione Consiliare permanente ha deliberato di inviare la presente nota di sollecito alle Istituzioni, affinché una volta per tutte si tenga in dovuta considerazione una risorsa importante come l’Ospedale Salvatore Cimino di Termini Imprese.
E soprattutto, affinché intervengano immediatamente nelle sedi più opportune al fine di rendere nuovamente fruibile il reparto di ematologia e chemioterapia ai tanti malati oncologici che insistono nel nostro comprensorio.
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