Investimenti Irsap, scommessa Termini Imerese

In un momento in cui l’economia della Sicilia lotta per agganciare una possibile congiuntura positiva che molti considerano una possibile ripresa economica, sebbene con indicatori in chiaroscuro, diventa necessario adeguare gli “spazi” in cui operano le imprese al cambiamento in atto. Infrastrutture e servizi, dunque, devono tutelare gli interessi delle aziende insediate e al contempo “attrarre” nuove tipologie di attività produttive che saranno sempre più a valore tecnologico aggiunto, generalmente di piccole e medie dimensioni con una forte propensione “green”.
L’Accordo di Programma Quadro su Termini Imerese, che vede una stretta sinergia tra l’Irsap e l’assessore regionale delle Attività produttive Linda Vancheri per la parte riguardante l’agglomerato industriale, dovrà produrre una riconversione e riqualificazione dell’area che saranno strategicamente orientate all’innovazione. Poi ci sono alcuni elementi comuni, come la fibra ottica e le connessioni internet, che sono presenti nei progetti di tutte le 11 aree industriali siciliane. Per un complessivo investimento di risorse di 160 milioni di euro a valere sul Po-Fesr 2007-2013 (120 milioni) e sul Apq di Termini Imerese (40 milioni).
“Certo – spiega il presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero – le condizioni di partenza sono quelle di aree industriali a volte prive di servizi essenziali. A Termini Imerese ad esempio è in fase di espletamento da parte dell’Urega la gara d’appalto per 3,5 milioni per l’illuminazione ad oggi inesistente in molte zone. Riqualificazione e completamento di infrastrutture essenziali e progettazione di nuovi servizi alle imprese faranno sì che le risorse del Apq, unitamente al quelle del Po-Fesr 2007-2013 contribuiranno veramente a dare un nuovo volto alle aree industriali della Sicilia”.
L’Irsap, per decisione del Presidente e dei suoi organi di vertice ha deciso che tutte le gare d’appalto per gli investimenti dei fondi europei e del Apq su Termini Imerese saranno gestiti dagli Urega delle province interessate dai lavori. Una scelta di trasparenza in linea con l’incessante attività per il ripristino della “legalità-normalità” nella gestione delle aree industriali.
A Termini Imerese, gli investimenti da 40 milioni di euro (nell’ambito di un Accordo di programma quadro più ampio che coinvolge il ministero dello Sviluppo economico, l’Anas, il Comune e altri enti e istituzioni), sono stati individuati innanzitutto i “target” imprenditoriali per gli insediamenti. Automotive e meccanica ma anche meccatronica, green economy e agroindustria che rappresentano i comparti su cui la Sicilia deve puntare per un futuro industriale economicamente sostenibile. Rendere fruibile e attrattiva l’area di Termini Imerese è dunque la mission dell’Irsap per sostenere l’efficacia delle politiche di occupazione, nuova imprenditorialità e tutela dei posti di lavoro previste dall’Accordo tra Mise e Regione siciliana.
Per quanto di competenza dell’Irsap, infatti, l’Istituto provvederà a investire risorse per l’acquisizione delle aree dismesse, realizzando un’opera di importante infrastrutturazione: dalle strade all’illuminazione passando per la fibra ottica e la metanizzazione. Dalla riqualificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti al completamento delle opere viarie e di urbanizzazione dell’area di terza fase dell’agglomerato industriale di Termini tra la contrada Molara e Fiumetorto. Un’area, quest’ultima, in stretta connessione con la nuova linea ferroviaria ad alta capacità che proprio a Fiumetorto avrà un importante snodo logistico. Il tutto avverrà con lo stretto coordinamento dell’assessorato delle attività produttive e del dirigente del Dipartimento. Parliamo di un’area estesa oltre 4 milioni e 700 mila metri quadrati.
Per ampliare la base produttiva l’Irsap ha avviato una attività di recupero delle aree attualmente impegnate da insediamenti in disuso o dismessi, parte dei quali sono occupati da manufatti non sempre utilizzabili, delle aree utilizzate da ditte con curatela fallimentare e delle aree confiscate alla mafia. Inoltre è stata effettuata un’indagine conoscitiva sulle ditte insediate che avessero la volontà di dismettere la propria attività e quindi la disponibilità a vendere l’azienda. Tale attività di recupero in buona parte legata alla positiva conclusione di taluni procedimenti amministrativi-giudiziari, permetterebbe di ampliare la disponibilità di ulteriori aree produttive.

FONTE

Il presidente dell’Irsap, Alfonso Cicero

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