«La realizzazione dell’Interporto di Termini Imerese è un intervento strategico per intercettare le linee di traffico merci e commerciali che dall’Africa e dall’Asia orientale vanno verso il nord Europa, utilizzando anche le cosiddette autostrade del mare». Lo ha sottolineato Alessandro Aricò, assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, durante l’incontro di oggi con il management della Società Interporti Sicilia.
«L’Interporto – ha aggiunto Aricò – costituisce una grande attrattiva per lo sviluppo dell’area industriale di Termini Imerese, che con questo snodo intermodale diventerà più adeguata alla trasportistica moderna. Il progetto complessivo sarà oggetto di confronto con il presidente della Regione per individuare percorsi condivisi in tempi rapidi. Inoltre, abbiamo deciso di istituire un tavolo tecnico tra la Società Interporti Sicilia, Rfi, l’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale, il dipartimento Infrastrutture, il Dipartimento regionale tecnico e il Comitato polo infrastrutture per adeguare i progetti esistenti e renderli funzionali e moderni». Al vertice hanno partecipato anche l’amministratore della Società Interporti, Brigida Alaimo, con la struttura tecnica interna e il dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Salvatore Lizzio.
L’on. Sunseri in un comunicato ufficiale scrive: “Mancava solo l’assessore Aricò alla lista dell’infinito stuolo di politici che a turno negli ultimi 20 anni hanno promesso la realizzazione dell’Interporto di Termini Imerese, senza che mai una sola pietra venisse messa. Oggi leggiamo l’ennesimo annuncio del governo regionale di un’opera che oggi non ha una linea di finanziamento, per la quale non è a disposizione un solo euro e che dovrebbe essere gestita da una società decotta con uno stato economico finanziario fallimentare, al centro di parecchi indagini e con ingombranti ombre sulla propria gestione. E tutto questo senza coinvolgere il primo cittadino di Termini Imerese. Nulla di nuovo, per carità, ma i cittadini sappiano che, ad oggi, si tratta dell’ennesima presa in giro del governo regionale ai siciliani”.
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