Comunicato Stampa
Nella notte tra il 18 e il 19 novembre si è verificato un nuovo crollo di una porzione – di circa 10 metri – del parametro murario del bastione della villa Palmeri, nei pressi del campanile di S. Giovanni.
Diversamente dal crollo avvenuto nel mese di settembre, il nuovo dissesto non sembra avere avuto una causa “scatenante”. Sembra più probabile abbia inciso, oltre la vetustà dell’opera, l’incendio del 28 giugno scorso che ha completamente bruciato il gruppo di alberi presenti in quella zona; infatti le fiamme possono avere acuito una eventuale condizione di dissesto dei costituenti il muro e la morte degli alberi può avere modificato le condizioni del terrapieno, quantomeno con la perdita dell’ombrello delle chiome, modificandone quindi la caratteristica idrogeologica locale.
Con l’approssimarsi della stagione invernale, al fine di evitare ulteriori e gravi danni alle aree limitrofe al muro di cinta recentemente crollato, l’amministrazione comunale, unitamente ai competenti uffici, si sta impegnando a verificare le condizioni di tutta la cinta muraria e ad attivare le procedure di ripristino dei tratti crollati.
In merito il sindaco Francesco Giunta ha dichiarato: «Sin dal mese di settembre, a seguito del primo crollo, l’amministrazione comunale e i competenti uffici, guidati dall’architetto Rosario Nicchitta, hanno immediatamente contattato la soprintendenza al fine di richiedere un primo sopralluogo a seguito del quale i tecnici intervenuti hanno potuto prendere visione del grave stato di compromissione dei luoghi. Resta fermo che il comune di Termini Imerese non ha, né potrà avere nel breve e medio termine, le disponibilità finanziarie per far fronte al ripristino dell’antica cinta muraria. Proprio per queste motivazioni – continua il sindaco -, in attesa dell’insediamento del neo governo regionale, mi occuperò di andare personalmente presso i competenti uffici regionali al fine di richiedere la necessaria e dovuta attenzione per la grave problematica di sicurezza e soprattutto culturale che la Città con questi crolli sta attraversando. Illustrerò le criticità agli uffici della soprintendenza e non andrò via fino a quando non riceverò risposte certe e concrete sulla risoluzione definitiva del problema».