A seguito raccolta firme da parte di uno spontaneo comitato cittadino denominato Comitato Promotore Referendum per il futuro del Porto di Termini Imerese, si è riunita ieri 15 febbraio 2022 la Commissione per il referendum consultivo, nominata giusta determinazione sindacale n. gen. 203 del 27/01/2022.
Non era presente al Comune di Termini neppure un regolamento per valutare l’ammissibilità di un referendum cittadino proposto dalla cittadinanza per cui si è douta insediare per l’occasione la commissione così formata:
1) Avv. Massimo FEDELE (Segretario Generale del Comune di Termini Imerese);
2) Dott. Cosimo DI PAOLA (Magistrato del TAR Sicilia);
3) Avv. Pietro SIRAGUSA (Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese).
Ritenuto, che, secondo le previsioni normative sopra riportate e il relativo orientamento giurisprudenziale, il Comune non ha competenza esclusiva in ordine alla materia oggetto della proposta di referendum consultivo, la Commissione, all’unanimità dei suoi componenti, dichiara l’inammissibilità del quesito referendario.
“L’inammissibilità era facilmente prevedibile, ma c’è chi ha voluto specularci politicamente. – scrive in un comunicato il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri – Adesso mi auguro si possa procedere serenamente alla approvazione del DPSS, per dare nuovo e importante slancio al porto di Termini Imerese. Dopo anni di totale abbandono, finalmente, si inizia a prevedere un concreto rilancio. Con il completamento dei moli di sovraflutto e sottoflutto e il dragaggio del bacino portuale potremo dire di avere un’infrastruttura pronta, adeguata, in grado di fare da volano per lo sviluppo del territorio. Dobbiamo fare in modo che partano il prima possibile i lavori che riguardano il porto turistico. Continua, come ormai dall’insediamento del Sindaco Maria Terranova, la costante interlocuzione con l’Autorità di Sistema Portuale, volta alla realizzazione di un porto turistico che possa dare nuova linfa alla città. Il raggiungimento di importanti traguardi rende le sfide quotidiane ancora più emozionanti. Ce la faremo, ne sono certo.“Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza sosta.
Ma è giusto chiarire, a tutti, che l’ordinamento giuridico italiano ha prestato particolare attenzione all’istituto del referendum consultivo, inteso quale forma di partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni pubbliche, al punto da renderlo contenuto necessario e non meramente eventuale dello statuto degli enti locali. Il referendum, in ogni sua forma, integra uno strumento, a parer mio, di fondamentale importanza nell’esplicazione dei principi propri della democrazia diretta, consentendo al cittadino di partecipare attivamente, per l’appunto, alla decisione politica, integrandola, modificandola o esprimendo, comunque, un parere su un determinato tema. Con il referendum il cittadino, oltre ad essere più attivo e partecipe, acquisisce responsabilità e consapevolezza, diventando protagonista del processo democratico del proprio Paese.
Pur condividendo, dunque, le ragioni democratiche che sottendono alla previsione di uno strumento di partecipazione, quale è il referendum consultivo, il suo esercizio rimane pur sempre subordinato al rispetto delle condizioni previste dalla normativa di riferimento nonché alle disposizioni contenute nello Statuto e nel Regolamento attuativo.
Il Comune di Termini Imerese, nello specifico, ha disciplinato tale istituto sia con l’art. 58 dello Statuto Comunale sia con apposito Regolamento attuativo.
L’art. 6, comma 2, del succitato Regolamento stabilisce, in ossequio a quanto disposto dalla normativa nazionale, che il referendum consultivo “deve avere per oggetto materia di esclusiva competenza locale, eccettuate quelle espressamente non ammesse dallo statuto comunale”. Invero, l’art. 58 dello Statuto del Comune di Termini Imerese stabilisce che il referendum consultivo può essere indetto su “materie di interesse della comunità locale”, escludendone, però, la sua indizione sulle materie riguardanti “attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali”.
Ciò premesso, appare evidente che la materia portuale non possa essere ricompresa tra quelle di esclusiva competenza locale e, dunque, la richiesta di referendum è INAMMISSIBILE.
Il Comitato Città Porto interpellata dalla nostra redazione così dichiara:
Siamo sconcertati dall’esultanza dell’On. Luigi Sunseri del Movimento 5 Stelle, in merito al pronunciamento della Commissione, appositamente insediatasi, che ha dichiarato inammissibile il referendum richiesto dal Comitato Promotore per il Referendum sul porto di Termini Imerese.
Su tale pronunciamento ci riserviamo di fare le nostre valutazioni mentre – al momento – riteniamo assolutamente inopportuni i toni utilizzati dall’esponente di una forza politica che ha alimentato il proprio successo anche sul concetto di “democrazia partecipata”.
Secondo il Deputato Sunseri, la richiesta di referendum, per ascoltare i cittadini su un tema fondamentale per il futuro della nostra città, era finalizzata ad una presunta “speculazione politica”. Ora finalmente, nel chiuso delle segrete stanze del potere, si potrà “procedere serenamente alla approvazione del DPSS, per dare nuovo e importante impulso al porto di Termini Imerese”
Riteniamo che questa sia una delle pagine più buie per la democrazia della nostra città e, pertanto, rilanciamo con grande fervore la richiesta di partecipare attivamente alla raccolta delle firme – già positivamente avviata – per potere dare voce a tutti i cittadini che vorranno esprimere il loro parere, in una assemblea cittadina che verrà richiesta ai sensi dell’articolo 60 dello Statuto Comunale e potrà fornire un atto di indirizzo di cui l’Amministrazione Comunale dovrà tenere conto.