Il Pd cittadino chiede la definizione di un piano integrato di politica industriale per l’intero comprensorio.

Durante l’incontro di ieri presso il Mimit, il ministro Urso ha comunicato che a chiusura della procedura pubblica per la presentazione di offerte per la reindustrializzazione del polo di Termini Imerese, l’offerta della Pelligra Holding Italia Srl è risultata la migliore tra le due pervenute.

Sulla proposta, ancora pochi elementi si possono trarre dalle dichiarazioni uscite a mezzo stampa nelle ultime ore. Ciò che pare verosimile è che l’iniziativa dell’imprenditore Pelligra sia volta alla riqualificazione degli asset immobiliari dell’area e che poco sia focalizzata sui profili strettamente industriali e del lavoro.

In tale contesto non del tutto chiaro, appare però d’interesse l’avere spostato il focus principale della crisi dell’area dalla soluzione della sola annosa vicenda FIAT\Blutec alla prospettiva di definizione di una politica industriale per il territorio.

In tal senso, l’annunciata ulteriore spinta all’infrastrutturazione materiale e immateriale del territorio può rappresentare un punto fermo e di forza per le imprese che già lavorano nell’area e per quelle che decideranno di insediarsi, per garantire l’occupazione della forza lavoro attuale e potenziale.

In tale medesima direzione, il circolo del Partito Democratico di Termini Imerese e la deputazione regionale e nazionale con il segretario Barbagallo, hanno convintamente sostenuto l’equilibrato sviluppo dell’infrastruttura portuale nelle sue varie funzioni e nelle ultime settimane hanno presentato un ordine del giorno per impegnare il governo nazionale nella realizzazione dell’interporto.

Auspichiamo, quindi, che si possa definire un piano integrato di politica industriale per l’intero comprensorio capace d’avere quale obiettivo primario quello della crescita dell’apparato produttivo locale attraverso lo sviluppo della filiera agro-alimentare, dell’innovazione, della logistica a valore, della ricerca e del trasferimento tecnologico specie per l’energia, sfruttando la presenza sul territorio di alcuni grandi player internazionali.

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