Il Gruppo FS valorizza il patrimonio archeologico di Himera

Il Gruppo FS valorizza il patrimonio archeologico riemerso durante la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, in un dialogo costante con la storia antica del nostro Paese. Ogni cantiere può diventare una finestra sul passato, dove il progresso incontra le nostre radici, raccontando storie dimenticate. Il Gruppo FS restituisce così alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, in uno scenario dove sviluppo infrastrutturale e archeologia convivono in armonia. Rete Ferroviaria Italiana è impegnata da nord a sud per realizzare nuove infrastrutture ferroviarie. Gli scavi legati alla realizzazione di queste grandi opere consentono di conciliare le esigenze di mobilità contemporanee con la scoperta di un patrimonio archeologico comune. È quanto avvenuto sulla linea Palermo-Messina, durante i lavori per il raddoppio della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo (Cefalù): qui sono state riportate alla luce ampie aree comuni di sepoltura con migliaia di reperti legati alle due battaglie che hanno coinvolto la colonia greca di Himera. Italferr, prima società di ingegneria in Italia a dotarsi di uno staff di archeologi, ha contribuito alla redazione della normativa sull’archeologia preventiva nel Codice degli Appalti. Nell’ambito della progettazione delle opere ferroviarie, la Società interviene con la redazione di studi specialistici, la progettazione e l’esecuzione di indagini e scavi archeologici, condividendo con le Soprintendenze territorialmente competenti entità e modalità delle operazioni di archeologia preventiva. Gli esiti delle indagini diventano quindi parte integrante dei progetti ferroviari sin dalle prime fasi, per anticipare eventuali interferenze. La mostra è realizzata grazie al contributo di Archeolog, Ente del Terzo Settore preposto alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione del patrimonio archeologico portato alla luce durante la realizzazione e manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane. Archeolog è composto da Anas, Quadrilatero Marche Umbria, RFI e Italferr.

Il raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, parte del potenziamento della linea Palermo-Messina, ha rappresentato un’importante occasione di ricerca archeologica, con particolare riferimento alla città antica di Himera. Fondata nel 648 a.C. da coloni greci, Himera fu un centro strategico della Sicilia antica, teatro di grandi eventi storici, tra cui le battaglie del 480 e del 409 a.C., quest’ultima culminata nella sua distruzione da parte dei Cartaginesi. L’area archeologica di Himera, interessata dal nuovo tracciato ferroviario, ha restituito un patrimonio eccezionale, con il rinvenimento di oltre 12.700 tombe nelle necropoli occidentale ed orientale. Questi contesti funerari, caratterizzati da un’ampia varietà di sepolture e corredi, rappresentano una fonte straordinaria per lo studio delle dinamiche sociali, economiche e demografiche della colonia greca. Il progetto ha armonizzato l’esigenza del raddoppio ferroviario con la salvaguardia dei reperti presenti, prevedendo la rimozione del vecchio tracciato ferroviario, che interferiva con i resti della città antica, e l’adozione di soluzioni progettuali volte a minimizzare l’impatto sulla necropoli. L’intervento ha garantito la completa esplorazione delle aree coinvolte e la conservazione dei reperti. Il risultato è un modello virtuoso di convivenza tra infrastrutture moderne e valorizzazione del patrimonio storico, che restituisce alla comunità una conoscenza più approfondita dell’antica Himera.

L’importante risultato ottenuto è frutto di un lavoro condiviso e sinergico – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – Ci auspichiamo di procedere sempre lungo questa rotta, offrendo e garantendo a viaggiatori, cittadini e pendolari, infrastrutture adeguate e al tempo stesso scorci e testimonianze del passato, che hanno fatto grande la storia e la terra di Sicilia”.

Questa prestigiosa mostra rappresenta un’opportunità di promozione culturale del Parco senza precedenti – ha detto Domenico Targia, direttore del Parco Archeologico di Himera, Solunto e Iato – Presso i prestigiosi saloni d’attesa della Stazione di Palermo, si potranno ammirare alcuni reperti archeologici di estrema importanza che per la prima volta vengono esposti al pubblico. Himera dagli alti dirupi, così come etichettata da Eschilo, grazie a questo evento continuerà a risplendere nel suo antico splendore. A conferma di tutto ciò oltre a visitare l’esposizione palermitana è un’occasione per visitare Himera.
Qui, nella terra che fu del poeta arcaico Stesicoro, si potrà “toccare” il tempio dorico denominato della Vittoria, perché edificato per celebrare la battaglia del 480 a.C., ed ancora ammirare, presso il Museo Pirro Marconi, i rinvenimenti archeologici effettuati in occasione del raddoppio ferroviario, Palermo – Messina, che testimoniano quanto è stato cruento quel conflitto. A completamento della visita vi suggeriamo, inoltre, di visitare l’Antiqarium, progettato da Franco Minissi, realizzato a ridosso della città alta. Qui troverete custoditi: la Phiale d’oro di Caltavuturo, utilizzata per le libagioni del peso di un chilo d’oro massiccio; la lamina con Gorgone rinvenuta nel tempio più antico della città, alcune statuette bronzee del temenos oltre a innumerevoli reperti che testimoniano quanto si stata gloriosa la città Himera ed il suo territorio”.

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