Gatto-Miccichè-Merlino-Taravella: Una mozione contro il progetto della ditta ECOX

Comunicato Stampa

I consiglieri Comunali: Antonio Gatto; Carmelo Miccichè; Claudio Merlino; Vincenzo Taravella
Al Presidente del Consiglio Comunale
Oggetto: piattaforma integrata per il trattamento rifiuti solidi urbani con recupero di energia e produzione di biometano da realizzare nella zona industriale di Termini Imerese da parte della Società ECOX srl – mozione ex art. 29 Regolamento del Consiglio Comunale

Premesso che
L’Assessorato Regionale dell’Energia, con avviso del 17.8.2015 pubblicato sul sito istituzionale, ha comunicato il deposito di un progetto per la realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento rifiuti da parte della ditta ECOX srl. Il deposito era finalizzato all’avvio dell’istruttoria dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) . Lo stesso avviso, ai sensi dell’art. 20, c. 2, del D.Lgs. n. 152/2006, indicava il termine di 45 giorni per far pervenire osservazioni da parte di chi abbia avuto interesse.
Nei termini previsti, al Comune di Termini Imerese e a tutti i soggetti interessati, è stata preclusa la possibilità di esprimere osservazioni in quanto il progetto in questione non è stato depositato presso gli Uffici Comunali così come prescritto dallo stesso art. 20 del D.Lgs. n. 152/2006.
Il Consiglio Comunale, avuta notizia della questione, con deliberazione n. 74 del 15.12.2015, ha formulato un parere contrario in ordine al progetto. Il parere è stato reso ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. n. 152/2006 e delle norme regionali e nazionali che prevedono il pronunciamento del Comune interessato da un procedimento di V.I.A.
La deliberazione è stata trasmessa all’Assessorato Regionale dell’Energia in data 30.12.2015.
Con Decreto n. 22 del 20.01.2016 dell’Assessore Territorio e Ambiente, è stato espresso giudizio di compatibilità positivo alle esclusione del progetto alle procedure di VIA.
Il decreto assessoriale non ha tenuto conto del parere del Consiglio Comunale.
Successivamente l’Amministrazione Comunale, anche sulla spinta di un notevole malcontento popolare, ha valutato la possibilità di impugnare il predetto decreto n. 22, attivando a tale riguardo l’Ufficio legale e i settori Tecnici.
In data 4.3.2016 la società ECOX ha trasmesso all’Assessorato Regionale dell’Energia e al Comune un nuovo progetto, sostitutivo del precedente, con la riduzione delle linee di trattamento dei rifiuti alla sola frazione organica e non più a quella indifferenziata con produzione di CSS. Con il nuovo progetto la Società ritiene di potere confermare la dichiarazione di non assoggettabilità già emessa con il citato Decreto n. 22 del 20.01.2016.
Il nuovo progetto prevede l’insediamento di un impianto per il trattamento delle frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) da raccolta differenziata tramite digestione anaerobica con produzione di biogas e la sua trasformazione in biometano.
L’impianto è localizzato in un lotto di 18.000 mq già esistente e parzialmente edificato, nel centro dell’area industriale di Termini Imerese.
Il trattamento della FORSU si articola in una sequenza di fasi e relative aree:
• area di sversamento dei rifiuti in conferimento;
• area di pre-trattamento, composta da aprisacchi e vaglio;
• area di digestione anaerobica della FORSU con produzione di biometano;
• biotunnel di compostaggio ACT;
• area di maturazione primaria dal chiuso;
• aia di maturazione secondaria sotto tettoia;
• deposito del compost finito.
Tutto il processo di lavorazione comporta discrete quantità (circa 100-150 tonn/giorno) di stoccaggio di rifiuti organici (in parte al chiuso e in parte all’aperto) con inevitabili emissioni odorigene.
Si prevede una quantità complessiva di rifiuti in ingresso di circa 40.000 tonn/anno di frazione organica da raccolta differenziata.
I dati appena riportati e le relative valutazioni sono certamente da attenzionare in uno specifico “studio di impatto ambientale” con correlate valutazioni sulle condizioni climatiche, e le relative misure di mitigazione adottabili. Si rileva, inoltre, che l’impianto in questione rientra tra quelli definiti “insalubri di prima classe” dalla normativa vigente, ossia dall’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie che ne limita rigorosamente le localizzazioni.
Considerato che
Anche il nuovo progetto proposto dalla società ECOX incide negativamente sugli equilibri ambientali e urbanistici del territorio e, trattandosi di iniziativa a rischio ambientale, risulta in evidente contrasto con gli obiettivi di riqualificazione ambientale determinati dai nuovi strumenti di pianificazione di competenza del Consiglio Comunale: Piano Regolatore Generale (PRG), Piano Strategico Territoriale (PST), Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES).
L’ iniziativa prefigura risvolti negativi anche riguardo gli aspetti socio – economici. A fronte dei pochi posti di lavoro prospettati, infatti, si determinerebbe una sicura disincentivazione all’investimento, e quindi all’occupazione, in tutta l’area circostante per diversi chilometri ed in particolare sul versante della montagna e della collina che si estende in direzione del centro abitato.
L’impianto, per la natura dell’intervento e per le attività che ne derivano, comporterebbe una notevole conflittualità sociale per la già manifestata opposizione della popolazione locale agli insediamenti di industrie insalubri.
L’impianto, in termini di impatto ambientale, per le sue caratteristiche sopra descritte non può essere considerato solo riguardo alla sua area di sedime. Esso, infatti, per le inevitabili emissioni odorigene e per la movimentazione dei mezzi, interessa un ambito territoriale ben più ampio che si individua nella fascia costiera compresa tra il centro abitato e l’intera area industriale. Il sito dista solo poche centinaia di metri dagli insediamenti residenziali di contrada Cortevecchia e dalla zona SIC ITA 020033 del Monte San Calogero. Risulta evidente che, anche in assenza di venti, i suddetti terreni si configurano quali ricettori delle emissioni odirigene e sono particolarmente esposti anche in relazione alla configurazione morfologica ed altimetrica del sito, circoscrivono, infatti, a sud e ad ovest l’area dell’impianto.
L’impianto in questione, come già anticipato, rientra tra quelli definiti “insalubri di prima classe” dalla normativa vigente, ossia dall’art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie. Tale norma prevede che “le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti sono indicate in un elenco diviso in due classi. La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda quelle che esigono speciali cautele per la incolumità del vicinato”. A tale riguardo si pone la questione delle distanze tra l’impianto e gli insediamenti più strutturati (piani di lottizzazione di contrada Caracoli (3 km ad ovest) e complesso archeologico di Himera (4 km ad est). L’attività proposta determinerebbe un impatto negativo su zone omogenee di pregio ambientale esterne all’area industriale stessa, le cui destinazioni urbanistiche sono diversificate: Zone C6 – residenziali estensive, zone F – attrezzature collettive, zone verdi di rispetto archeologico e di interesse turistico e naturalistico.
In presenza di vento l’ambito territoriale potenzialmente esposto alle emissioni si estende fino al centro abitato. Risulta infatti dai dati pluriennali di fonte ENEL (relativi alla vicina stazione di rilevamento della centrale elettrica) come la distribuzione statistica dei venti induca il veicolamento dei fumi verso il mare solo nel 14% dei casi, mentre per il resto questi interessano le aree costiere e l’entroterra. In particolare, nel 20-29% dei casi è lo stesso abitato di Termini Imerese ad essere investito dalle polluzioni della zona industriale, il che equivale ad una probabilità di 73-106 giorni l’anno di cattivi odori sulla città. Tale fenomeno già si verifica con la semplice attività di altri impianti posti sempre in zona industriale.
I dati sopracitati conducono alla prescrizione della sopra citata norma sulle industrie insalubri di prima classe (art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie), ossia tali industrie “…debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni”
Tanto premesso e considerato
Propongono
Al Consiglio Comunale di
Esprimere parere contrario al progetto della ditta ECOX in ordine alla realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento rifiuti solidi urbani con recupero di energia e produzione di biometano nella zona industriale di Termini Imerese (assunto al protocollo n. 9997 del 04/03/2016), confermando il parere contrario già espresso con deliberazione n. 74 del 15.12.2015;
Alla Giunta Comunale di
rappresentare il superiore parere contrario in tutte le sedi istituzionali in cui il Comune sarà chiamato a pronunciarsi;
dare mandato agli uffici comunali competenti di trasmettere la presente mozione a tutti gli organi ed enti interessati.

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