Tre malviventi, approfittando del blocco dei lavori del cantiere che riguarda la costruzione dell’Istituto Tecnico per geometri Stenio di Termini Imerese, hanno cercato di rubare i ponteggi dopo aver danneggiato la recinzione. Sull’accaduto stanno indagando i Carabinieri. I lavori del complesso furono sospesi dall’allora provincia regionale di Palermo, per il risanamento riguardanti carenze progettuali fatte emergere dall’impresa, la Cosedil. La variante, che doveva essere emessa dalla stazione appaltante e utile al proseguio dei lavori, nonostante le sollecitazioni dell’impresa non arrivò mai, forse a causa del collasso economico della Provincia regionale di Palermo. Vista la mancata risoluzione dei problemi l’impresa si è rivolta ad un collegio arbitrale per definire la controversia. Poche settimane fa, l’attuale Commissario Straordinario dell’Ente ha negato il proprio consenso all’arbitrato. Risultato: il cantiere per la scuola resta bloccato e i ladri ne approfittano.
Sulla questione è intervenuto con una nota il Commissario della Città Metropolitana di Palermo (Ex Provincia), Manlio Munafò affermando che L’Amm. Provinciale ha da tempo proposto una variante alla ditta esecutrice che, nonostante l’obbligo contrattuale, non ha mai accettata. Di fronte al sostanziale immobilismo dell’appaltatore la ex Provincia, dopo aver saggiato con numerose riunioni le effettive intenzioni della Ditta esecutrice, ha avviato le procedure per la rescissione del contratto in danno. Conclude la nota affermando che non esiste alcun problema correlato alla situazione finanziaria della Città metropolitana: i lavori fruiscono di un finanziamento ad oggi ancora interamente disponibile, fatto che permetterebbe di completare in tempi rapidi la costruzione della scuola da consegnare alla didattica ed agli studenti per migliorare le loro condizioni di studio.
Non tarda ad arrivare la risposta dell’impresa dando per gravi ed in veritiere le affermazioni di Munafò. “Dopo anni di paziente (e costosissima) attesa l’impresa si è vista costretta ad avviare il giudizio arbitrale (espressamente previsto dal contratto) per far valere le proprie ragioni. La ex Provincia ha ritenuto di non accettare l’arbitrato che essa stessa aveva inserito in contratto e l’impresa sta quindi avviando il giudizio ordinario davanti al Tribunale di Palermo. In una riunione dell’ottobre scorso, la ex Provincia ha comunicato che sarebbe stata disponibile ad adottare la variante necessaria per la ripresa dei lavori (non descrivendo neanche i contenuti di tale variante) a patto che l’impresa accettasse per la definizione di tutte le riserve un importo assolutamente incongruo a ristorare i rilevantissimi oneri subiti nel periodo di stallo del cantiere. Quindi la stazione appaltante ha palesemente violato le regole di trasparenza dei contratti pubblici, sia non comunicando all’impresa i contenuti della ipotetica variante preannunciata, sia pretendendo di costringerla, a fronte di tale variante, a rinunciare alla gran parte delle riserve regolarmente iscritte dall’impresa. Ci pare che questo sia un comportamento da “prima repubblica”, non di certo la richiesta dell’impresa di far decidere ad un giudice la controversia.”
Furti allo “Stenio” di Termini Imerese, lavori bloccati
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