Si terrà alle 11 di questa mattina a Palazzo d’Orleans, l’incontro tra il governatore Rosario Crocetta e le tute blu dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Tre pulmann sono partiti dalla cittadina dello stabilimento e stanno per giungere a Palermo. L’incontro è a piazza Indipendenza dove gli operai di Termini si uniranno alle tute blu del capoluogo siciliano.
“Siamo molto preoccupati – dichiara a BlogSicilia Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia – perchè adesso temiamo le dimissioni di Monti. Un governo dimissionario fa si che di debba per forza ricostruirne uno nuovo e quest’ultimo non si insedierà prima di aprile. E’ chiaro che le scelte sulla reindustrializzazione dello stabilimento possono tardare”.
I 2200 operai coinvolti e per i quali il 31 dicembre scade il primo anno di cassa integrazione non hanno ancora risposte sul loro futuro. Nessuna azienda, infatti, si è fatta avanti per l’acquisizione dello stabilimento e dell’indotto. Dopo la fuoriuscita della casa automobilista molisana Dr Motor e della cinese Chery, solo nubbi all’orizzonte: “Noi – dichiara aBlogSicilia Roberto Mastrosimone, segretario generale Fiom Sicilia – chiederemo a Crocetta che si riavvii il processo si reindustrializzazione della Fiat che ad oggi è ancora bloccato. Si deve trovare una soluzione dal punto di vista industriale e si devono dare risposte ai lavoratori che ormai da tre anni attendono risposte”.
Gli operai ripongono adesso le proprie speranze su Crocetta: “Speriamo – conclude Mastrosimone – che il governatore possa trovare una soluzione per la cassa integrazione per il 2013 e soprattutto che si riesca a fare il punto sulla situazione”.
La Regione, secondo quanto riferito dai sindacati, dovrebbe erogare circa 350 milioni di euro “si tratta – continua Mastrosimone – di soldi pubblici e agevolazioni per Fiat. Poi ci sono circa 100 milioni di euro che invece sono di competenza dello Stato. Il problema però è che queste somme non sono mai arrivate a causa del mancato avvio del processo di reindustrializzazione e la Fiat di Termini sta morendo senza alcun piano di sviluppo”.