Fiat Termini Imerese, il 31 gennaio nuovo incontro al Ministero

Continua senza sosta l’assemblea dei lavoratori ex Fiat davanti lo stabilimento di Termini Imerese. Protestano per tenere alta l’attenzione intorno alla loro vicenda. La cassa integrazione in deroga, per loro, è stata prolungata fino a giugno ma 174 lavoratori delle aziende dell’indotto non possono contare neanche su quella.
I progetti di sviluppo per l’area dovrebbero partire a stralci, il primo a febbraio, il secondo ad aprile mentre per il terzo manca ancora il piano industriale e loro temono che, dopo la proroga della cig, scenda un pericoloso silenzio.
Si svolgerà solo il 31 gennaio al Ministero dello sviluppo economico la prossima riunione del tavolo su Termini Imerese “per una valutazione congiunta istituzioni-sindacati sullo stato di avanzamento dei progetti di reindustrializzazione del sito. Alla riunione parteciperanno anche i massimi rappresentanti della Regione”. L’annuncio arriva direttamente dal Ministero nel giorno in cui il sottosegretario Simona Vicari incontra gli operai della Fiat e delle ditte dell’indotto nel piazzale antistante la fabbrica di Termini Imerese.
La Vicari ha sottolineato l’attenzione del Ministero. “Bisogna tornare a interloquire direttamente con la Fiat – ha detto la senatrice -. Ogni altra soluzione non è da prendere in considerazione. Io farò sentire la mia voce accanto alla vostra per fare in modo che l’attenzione mediatica rimanga alta. Sarò sempre al vostro fianco, in quanto sottosegretario siciliano, per far sentire una presenza costante. Non c’è più tempo e dobbiamo cercare di arrivare ad aprire un tavolo con l’azienda per cercare di risolvere una situazione che sembra disperata. Dobbiamo arrivare all’incontro del 31 gennaio al Ministero con soluzioni condivise che possiamo presentare al governo”.
“La preoccupazione dei lavoratori è fondata – ha aggiunto la Vicari – la cassa integrazione in deroga scade a giugno, non può essere prorogata ulteriormente, se non con provvedimenti speciali ma si tratta di un’ipotesi difficile da realizzare, il governo deve fare in modo che la Fiat riveda le proprie scelte su Termini Imerese, anche perché rispetto a qualche anno fa le condizioni sono cambiate”.
Roberto Mastrosimone, segretario regionale Fiom, ha annunciato che ”il presidio continua e non si escludono ulteriori iniziative. Di qua al 31 dobbiamo garantire una grande visibilità”.
Da giorni le tute blu protestano con presidi, blocchi stradali e cortei. Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo di convocare a Roma un incontro con i vertici del gruppo, che hanno chiuso due anni fa lo stabilimento siciliano che produceva la Lancia Y, collocando tutti i lavoratori in Cig per cessazione attività, mentre si è arenato il piano di rilancio del polo industriale. Dal primo gennaio fino al 30 giugno, gli operai sono in cassa integrazione in deroga.
Per i sindacati, in assenza di soluzioni industriali, il rischio è il licenziamento di massa, come già avvenuto per 174 addetti di Lear e Clerprem, due aziende dell’indotto che producevano sedili e imbottiture per Fiat.

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