Fiat Termini Imerese, fumata nera

Il futuro dei lavoratori Fiat di Termini Imerese è ancora incerto. Dalla riunione di oggi pomeriggio, di cui vi avevamo anticipato i contenuti nel numero uscito venerdì e che trovate ancora in edicola, è venuto fuori un nulla di fatto: Dr Motor non ha un piano finanziario. E quindi non può mantenere l’impegno preso di ricollocare 1500 degli oltre 2mila lavoratori dello stabilimento e dell’indotto. Una pallida speranza arriva da Chery, il produttore di auto cinese, fornitore dell’imprenditore che assembla suv in Molise. Si è detto disposto a subentrare con un partner italiano, probabilmente lo stesso Di Risio, proprietario della Dr. Ma al momento non c’è nessuna certezza. La riunione decisiva per capire la disponibilità dei cinesi è stata fissata per metà settembre. Invitalia, advisor del ministero dello Sviluppo Economico, sta cercando anche altrove. Il sottosegretario De Vincenti – secondo quanto risulta al Punto – ha comunicato alla riunione che con l’articolo 22 del decreto legge sulla spending review sarà risolta la questione degli esodati della Fiat siciliana (640 rimasti senza lavoro e senza pensione). Il viceministro Michel Martone ha assicurato che i primi di settembre sarà pronto il decreto ministeriale con le modalità attuative, che dovrà portare anche alla riduzione del 30 per cento degli attuali beneficiari degli ammortizzatori sociali. Condizione indispensabile per garantire il prolungamento della Cassa integrazione guadagni per il 2013 per il restante 70%. A tal riguardo si terrà in tempi brevi uno specifico incontro promosso dal Mise con la Regione Sicilia.

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