”Un passo in avanti comunque positivo, ma restano incognite per l’enorme ritardo accumulato. Cosi’, confidiamo nel capo dello Stato che domani e dopodomani sara’ in Sicilia: levi la sua voce di fronte all’emergenza sociale che l’Isola vive. A partire dal comprensorio termitano”. Cisl e Fim siciliane commentano con queste parole la notizia della selezione, ad opera del collegio di vigilanza sull’attuazione dell’accordo di programma per Termini Imerese, di cinque aziende che avranno, quindi, accesso alle agevolazioni pubbliche. La decisione assunta stamani a Roma, affermano Maurizio Bernava e Salvatore Picciurro, segretari della Cisl Sicilia l’uno, della Fim regionale l’altro, e’ ”un fatto positivo anche se lo sarebbe ancora di piu’ se le cinque aziende dimostrassero reali capacita’ di autofinanziamento dei piani di investimento”. ”Ce lo auguriamo”, dichiarano alla Cisl, tanto piu’ che, ripete Bernava, ”il problema grande come una casa, oggi, e’ l’enorme ritardo accumulato nella soluzione della vicenda, per responsabilita’ di governo e Fiat”. La scadenza del 31 dicembre che dovrebbe vedere il disimpegno del Lingotto, e’ infatti alle porte: e, ”con i tempi strettissimi, i rischi sono troppo alti. I lavoratori dello stabilimento cosi’ come quelli dell’indotto non dovranno essere chiamati a pagare ritardi dovuti ad altri”. Oltretutto, sarebbe una grave disparita’ di trattamento rispetto ad analoghe situazioni vissute nel Paese – proseguono -. Proprio con Fiat. Da qui l’accorato appello a Napolitano, affinche’ punti gli autorevoli riflettori del Colle sull’emergenza sociale dell’Isola.
Fiat: Cisl Sicilia, su Termini passo in avanti ma restano ombre
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