Fiat: a Roma vertice Marchionne-Zanonato «Confermati gli impegni per l’Italia»

È durato poco più di un’ora l’atteso incontro fra i vertici della Fiat e il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. «È andato benissimo» – ha commentato a margine l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler Sergio Marchionne  – «abbiamo confermato gli impegni per Paese». Più che un vertice un incontro di conoscenza nel quale la Fiat attraverso il suo amministratore delegato e il presidente John Elkann ha ribadito i piani presentati lo scorso 30 di ottobre. Ovvero: utilizzare gli stabilimenti italiani – nessuno sarà chiuso e verranno mantenuti gli attuali livelli di occupazione nonostante la forte crisi del settore in Italia e in Europa – per l’export e puntare sui prodotti alto di gamma con il rilancio di Alfa Romeo e Maserati. E proprio a Grugliasco, dove vengono costruiti i nuovi modelli della Casa del Tridente, si recherà in visita il ministro Zanonato. «La riunione» – secondo quanto si apprende da una nota del ministero dello Sviluppo Economico – «è stata l’occasione per avviare un percorso di collaborazione tra Governo e Fiat sul fronte della tutela e del rilancio del comparto automobilistico italiano». Sul tavolo tante questioni, una su tutte «l’italianità», «valore aggiunto importante – sottolinea Zanonato – «nelle strategie di proeizione internazionale dell’azienda che rappresenta uno dei marchi più stimati del Made in Italy». Intanto il titolo Fiat continua a correre a Piazza Affari superando quota sei euro con un aumento del +1,86%, in controtendenza rispetto a un mercato debole. A far salire le azioni sono soprattutto le voci un possibile accordo con il fondo Veba del sindacato americano che ha in mano il 41,5% di Chrysler.

Era stato di due giorni fà l’appello del sindacalista termitano Mastrosimone: “Spero che l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, e l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, sul tema degli stabilimenti italiani del Lingotto sia l’occasione per affrontare anche la vertenza di Termini Imerese, affinché la Fiat riveda i suoi piani, torni ad investire in Sicilia e salvaguardi i livelli occupazionali”. E’ l’appello del segretario provinciale della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, che chiede al governo nazionale di riaccendere i riflettori sulla vertenza della fabbrica siciliana del Lingotto, chiusa dal 31 dicembre 2011, mentre tutti gli operai sono in cassa integrazione per cessazione attività fino a dicembre prossimo. Parlando del ruolo del governo regionale, Mastrosimone aggiunge: “Al governatore Rosario Crocetta chiediamo di convocare immediatamente un incontro con le parti sociali e di avviare un percorso con il governo nazionale per il rilancio del polo industriale termitano, coinvolgendo anche la Fiat”.

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