Esodati, pronto il decreto ministeriale

Sarebbe pronto il decreto ministeriale sugli esodati, che quindi potrebbe essere varato nei prossimi giorni, anche prima dell’incontro con i sindacati e del termine del 30 giugno previsto dalla legge. Riguarderebbe, al momento – come previsto dal Salva Italia – solo 65.000 persone. Sugli altri invece si aprirà il confronto il 9 maggio.

La platea dei 65.000 salvaguardati dovrebbe essere composta da coloro che sono «in prossimità del pensionamento», ovvero che maturano i requisiti per la pensione con le vecchie regole entro i prossimi due anni e che hanno già lasciato il lavoro sulla base di accordi fatti entro dicembre (non riguarderà quindi lavoratori che hanno fatto accordi entro il 2011 ma che sono ancora in cassa integrazione come nel caso di Termini Imerese).

Dal 9 invece «si valuterà il numero e cosa è possibile fare», come ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero giovedì nel corso di un Question time alla Camera, per coloro che nei prossimi anni si troveranno di fronte all’esaurimento della mobilità e degli ammortizzatori sociali, prima di avere i requisiti per la pensione con le nuove regole previste dal decreto Salva Italia. Su questi ultimi, per i quali la platea non è ancora definita, secondo quanto si è appreso, sono aperte tutte le strade.

Probabilmente si indentificheranno dei criteri per altri che avranno comunque diritto a una soluzione previdenziale (con le vecchie regole) ma non è escluso che si metta in campo anche una soluzione «ponte» ovvero un percorso di prosecuzione della mobilità o un intervento dell’Aspi per traghettare chi rischia di restare senza lavoro e senza la pensione fino al raggiungimento dei requisiti per il collocamento a riposo.

La reazione della Camusso

«Andiamo sempre ai tavoli a discutere». Ha detto questa mattina il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, di fronte all’ipotesi di un decreto sugli esodati in arrivo l’8 maggio, ovvero il giorno prima della convocazione del governo.

Di fronte al rischio la prossima settimana di commettere lo stesso errore commesso con la riforma delle pensioni, approvata senza concertazione, ha affermatoil leade Cgil nel corso del congresso annuale delle Acli, «vorremmo rimandare questo messaggio: la riforma delle pensioni l’abbiamo giudicata negativamente perché è fatta di polizze assicurative, senza nessuna relazione con il lavoro, con la sua qualità e con la sua fatica. Ha gettato decine migliaia di persone nella disperazione. Ora c’è una convocazione la prossima settimana, – ha proseguito parlando proprio del tavolo sugli esodati convocato per il 9 maggio – fare un decreto il giorno prima vuol dire che non c’è volontà di relazione con le forze sociali».

Michel Martone vice ministro al Welfare

«Capisco le preoccupazioni dei sindacati. Ma assicuro che il ministro Fornero ha a cuore la questione e la segue personalmente». È quanto invece ha affermato il vice-ministro al Welfare, Michel Martone rispondendo ad una domanda durante una trasmissione di Sky Tg24. «È un tema che riguarda la vita di migliaia di persone – ha aggiunto – e non voglio dire altro per non compromettere la trattativa».

La Cisl

Entra nella discussione anche la Cisl: «È importante e necessario che il confronto avvenga prima di mettere mano ad una normativa che deve trattare tutte le casistiche». Lo afferma il segretario confederale della Cisl, con delega alla previdenza, Maurizio Petriccioli, commentando l’ipotesi che il decreto sugli esodati arrivi prima del tavolo del 9 maggio.

«Visto che è stato fissato un incontro il 9, serve un confronto serio e costruttivo tra le parti perché si tratta di risolvere un problema che crea preoccupazione. La strada maestra – afferma – è la deroga alla nuova normativa previdenziale per chi si trova in questa situazione».

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