Eroina, sequestro record in Veneto A Palermo 6 arresti per spaccio

Un maxi sequestro di 170 chili di eroina è il risultato dell’operazione del Gico della Guardia di finanza di Venezia, che ha sgominato un’organizzazione di trafficanti dell’est Europa arrestando quattro persone. La droga è stata sequestrata in due blitz nel veronese e nel padovano dai militari delle Fiamme gialle, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia del capoluogo veneto. Oltre ai quattro arresti, i finanzieri hanno eseguito in precedenza altri quattro provvedimenti restrittivi nell’inchiesta iniziata poco meno di un anno fa.Una banda di albanesi, ben ramificata nel nord Italia, era a capo dell’organizzazione. Si tratta, come ha spiegato il col. Renzo Nisi, di una delle più importanti operazioni antidroga in campo nazionale degli ultimi anni. La sostanza sequestrata è pari a circa un sesto dell’eroina complessivamente sequestrata in Italia nel 2010 e ad oltre il 55 % di quella sequestrata a livello nazionale nel primo semestre del 2011.Nell’inchiesta della Distrettuale Antimafia di Venezia, i finanzieri hanno accertato che la gang criminale fin dall’ottobre 2010 operava attraverso la cosiddetta ‘rotta balcanica’, introducendo in Italia ingenti quantitativi di eroina dal Pakistan e dall’Afghanistan. L’attenzione degli investigatori si è focalizzata, in particolare, su un gruppo operante in provincia di Verona: Durim Vishkurti, 31 anni, di Minerbe (Verona) e Sokol Cota, 35, installatore di tende, entrambi incensurati. I due erano gestiti da Ermal Dorda, 25, che era venuto in Italia dall’Albania per coordinare il lavoro di raffinazione della droga. Nei mesi scorsi sempre la finanza aveva arrestato altri 4 albanesi appartenenti alla stessa organizzazione ai quali sono stati sequestrati in due fasi 20 e 10 chili di eroina, in provincia di Brescia e di Verona. Monitorando gli spostamenti di spacciatori nord-africani ed italiani, le fiamme gialle hanno individuato due abitazioni, una delle quali impiegata come deposito per la sostanza da taglio e un’altra attrezzata come laboratorio per la lavorazione dell’eroina. Ed è stata in quella usata come laboratorio, a Roverchiara, affittata da Cota, che sono stati sorpresi tre indagati albanesi mentre raffinavano e confezionavano oltre 130 chilogrammi di eroina. Nell’occasione sono state anche sequestrate sostanze da taglio utili per raffinarne almeno altri 400 chili e strumentazione varia per la lavorazione dell’eroina.Il gen. Marcello Ravaioli, comandante veneto della guardia di finanza, ha sottolineato nella conferenza stampa l’eccezionalità dell’operazione che ha visto una perfetta coesione di vari reparti regionali a partire dai baschi verdi della Sezione Operativa Anti Terrorismo Pronto Impiego di Verona e da un elicottero del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia, che hanno utilizzato speciali strumentazioni ottiche per vigilare e monitorare l’intera zona e bloccare eventuali tentativi di fuga dei narcotrafficanti, prima e durante l’intervento. Contemporaneamente all’irruzione di Roverchiara i finanzieri hanno agito contro un ‘corriere’ campano che stava arrivando da Marano di Napoli, con un carico di droga destinato al mercato padovano. L’auto, una Mercedes classe A, su cui viaggiava l’uomo, Fabio Marazo, 30 anni, è stata individuata e controllata, all’altezza del casello autostradale di Terme Euganee (Padova): dentro c’erano 10 chilogrammi di hashish, suddivisi in 20 ‘panetti’, nascosti in due doppifondi occulti ricavati nelle due portiere anteriori.A Palermo 6 arresti per spaccio – Altre sei persone sono state arrestate a Palermo dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile, con l’accusa di aver gestito una rete di spaccio di eroina, cocaina e hashish nel quartiere della Guadagna. Nel corso delle indagini, durate un anno, è stato sequestrato circa mezzo chilo di stupefacenti. Il gruppo criminale disponeva anche di una sorta di ‘chimico’, addetto all’analisi di qualità e al taglio delle droghe.Gli arrestati sono Michele Bisconti, 54 anni, Emanuele Salvatore Di Caccamo, 29 anni, Camillo Gattuso, 52 anni, Giovan Battista Manciaracina, 33 anni, Giuseppe Mucaria, 49 anni, e Gioacchino Tinnirello, di 25.Nei loro confronti ha emesso ordinanza di custodia cautelare il gip Riccardo Ricciardi, su richiesta del procuratore aggiunto Teresa Maria Principato e dei sostituti Marcello Viola e Lia Sava. Secondo l’accusa, Bisconti era al vertice della banda, mentre Tinnirello teneva i contatti con i numerosi acquirenti provenienti da varie province siciliane e provvedeva anche agli approvvigionamenti delle sostanze da spacciare, con l’assistenza di Gattuso che fungeva da ‘perito’ Di Caccamo si occupava della vigilanza nel quartiere Guadagna, per segnalare la presenza della forze dell’ordine, mentre Manciaracina curava lo spaccio nella provincia di Trapani assieme a Mucaria, che è di Mazara del Vallo.

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