Ecco i candidati alle Regionali

Riconfermati quasi tutti i deputati uscenti. Il Pdl “pesca” a Palazzo Comitini per rinforzare la sua lista. Idv e Udc pensano a due rappresentanti sindacali dei dipendenti Gesip. All’Udc sono quattro i “big” palermitani in corsa. Il Nuovo Polo deciderà presto: una o due liste? Ecco i nomi dei probabili aspiranti a un posto a Sala d’Ercole.

Il Pdl palermitano riparte dalla provincia. La rincorsa di un partito in sofferenza, verso la ricomposizione di Sala d’Ercole, parte da Palazzo Comitini. In vista delle prossime elezioni regionali, infatti, gli azzurri, nel collegio del capoluogo stanno pensando di rafforzare la propria lista con una nutrita squadra di assessori o consiglieri provinciali. Quasi certamente della partita sarà Dario Falzone, in passato (dal 1998 al 2003) presidente del consiglio provinciale e successivamente vice sindaco di Palermo e deputato regionale. Attualmente ha la delega alle Attività economiche e produttive. Pietro Alongi, invece, è assessore con deleghe molto ampie, che vanno dai rapporti col parlamento, alla legalità. Giuseppe Di Maggio, invece, si occupa di Istruzione ed edilizia scolastica. Ai tre assessori si aggiungerà il presidente del consiglio provinciale Marcello Tricoli, oltre al capogruppo del Pdl Vincenzo Di Trapani. I cinque, ovviamente, saranno compresi in una lista nella quale verranno riconfermati gli uscenti (superstiti) da Sala d’Ercole. Dopo l’addio in extremis di Alberto Campagna, passato all’Udc, e dopo aver preso atto della decisione di Azio Marinese di non partecipare a questa competizione elettorale, infatti, il Pdl schiererà certamente l’attuale presidente della Commissione attività produttive Salvino Caputo e il coordinatore provinciale Francesco Scoma (il primo ad apparire già con la sua faccia sui manifesti elettorali lungo le vie di Palermo). Resta da sciogliere il nodo di Francesco Cascio, ancora tra i possibili candidati alla presidenza, ma che qualche giorno fa aveva detto: “Non devo fare il governatore per forza. Posso sempre tornare al mio lavoro di medico”. Una dichiarazione che rende non così scontata la sua scelta di candidarsi come deputato regionale. Anche alla luce di un rapporto con i compagni di partito a Palazzo dei Normanni non esattamente “idilliaco”, e di una prospettiva romana che potrebbe risultare agevole, anche in considerazione del suo rapporto privilegiato col segretario del partito Angelino Alfano.

Tra l’altro, nel Pdl c’è ancora da disinnescare la “bomba Leontini”, che però al momento non sembra avere grosse refluenze a Palermo, visto che la “fronda” ha anche una forte identità geografica: la Sicilia orientale del ragusano capogruppo all’Ars, del catanese Mancuso e del messinese Beninati. Semmai, le conseguenze di quel progetto politico potrebbero essere legate al legame col Cantiere popolare, che punta su Leontini, sperando, in realtà, che alla fine anche il Pdl viri su Roberto Lagalla. A quel punto, ecco che il peso politico nel palermitano verrebbe certamente rafforzato dalle candidature dei deputati riconfermati: Marianna Caronia (forte di un ottimo risultato, anche personale, alle ultime amministrative) e Toto Cordaro. A loro si aggiungeranno i consiglieri comunali Felice Bruscia e Roberto Clemente, oltre ad alcuni sindaci del Palermitano, come Vitale Gattuso (sindaco di Castronovo) e Gaetano Licata (sindaco di Lercara). Infine, il Cantiere popolare sta corteggiando anche il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, attualmente più vicino all’Udc. Ma il partito di Saverio Romano proverà a sfruttare, pare, i non idilliaci rapporti tra lo stesso Ferrarello, e un candidato di punta a Palermo per l’Udc: Nino Dina.

Per rimanere nell’ambito di quello che una volta fu il centrodestra, ecco anche i primi nomi di Grande Sud. Nell’attesa che si chiarisca la posizione di Gianfranco Micciché sulla corsa a Palazzo d’Orleans, ecco che gli arancioni sono già pronti a puntare sul consigliere comunale Edi Tamajo, su quelli provinciali Pietro Vazzana e Salvo Lo Giudice, e sul coordinatore provinciale Giacomo Terranova.

Udc e Idv a caccia di sindacalisti, e nel Pd ecco Riggio
L’arrivo di Alberto Campagna tra le fila dell’Udc sembra non aver fatto molto contenti i big palermitani. Da Totò Lentini e Nino Dina, che avevano già dovuto “accogliere” un altro nome “pesante”: quello di Francesco Musotto. Ma tant’è. I quattro troveranno posto in una lista che ha già una fisionomia molto precisa. Bisognerà, in sostanza, solo trovare l’altra “metà del cielo” costituito dalla componente femminile, obbligatoria per legge. Intanto, come detto, Oltre a Lentini, Dina, Musotto e Campagna, l’Udc inserirà in lista un ex autonomista come Vincenzo Briganò. Consigliere provinciale dell’Mpa, il medico di Partinico, qualche giorno fa ha denunciato la campagna portata avanti dal partito di Lombardo attraverso l’affissione di manifesti che lo indicavano come un trasformista impegnato in politica solo per convenienze personali. “Non mi aspettavo angherie e ripercussioni di questo tipo”, ha detto Briganò a Live Sicilia, raccontando come la sua scelta di passare all’Udc si stesse ripercuotendo, a suo dire, anche nella professione: gli sarebbe stata “tolta”, infatti, la direzione di un’Unità operativa semplice nel distretto di Partinico. “Ma nell’Mpa non stavo più bene”, ribadisce. E a percorrere la sua stessa strada, trovando spazio nella lista dell’Udc potrebbe essere anche essere (e si tratterebbe di un clamoroso ritorno) l’ex consigliere comunale Agostino Genova, da sempre vicino a Mario Parlavecchio. Nella lista troveranno poi posto Riccardo Galioto, proveniente dall’area dei “Liberal”, l’altro consigliere provinciale Tommaso Gargano, il sindaco di Prizzi Luigi Vallone, l’ex deputato Armando Aulicino, mentre l’Udc, come detto, si contende col Pid la candidatura del sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. Il partito di Casini e D’Alia, poi, sta pensando di inserire tra gli aspiranti a Sala d’Ercole anche un sindacalista che ha curato in questi mesi, in prima persona, sia la vicenda delle società partecipate, sia quella riguardante la Gesip: si tratta di Pietro La Torre della Uiltucs.

E a un altro sindacalista impegnato nella complessa vertenza Gesip sta pensando l’Italia dei Valori. Si tratta di Salvo Barone, del sindacato Asia. Farà parte di una lista dove saranno certamente presenti Pippo Russo, il provveditore di Palermo e Trapani Rosario Leone, Maurizio Caruso e l’ex deputato Sergio Mulè. Da chiarire, ancora, i margini di un’alleanza tra i partiti di Casini e Di Pietro.

In mezzo, a fare da “pontiere” è il Pd di Giuseppe Lupo. Un partito tirato da un lato dalla voglia di “partire da una coalizione di centrosinistra”, dall’altra dalla necessità, anche in chiave nazionale, di guardare ai moderati dell’Udc, dai quali ha ricevuto nelle ultime settimane numerose e incoraggianti aperture. E il Pd a Palermo partirà dai “riconfermati”. Antonello Cracolici è il più “avanti”. I suoi manifesti elettorali sarebbero già pronti e tra pochi giorni si aggiungeranno a quelli del candidato del Pdl Francesco Scoma. Conferma anche per lo stesso Lupo, Pino Apprendi e Davide Faraone. Da sciogliere il nodo Fabrizio Ferrandelli: il suo approdo nella lista del Pd pare quasi certo e sarebbe stato “benedetto” direttamente dai vertici nazionali. A scompaginare i piani, però, potrebbe essere Rosario Crocetta. Nelle sue liste infatti potrebbero confluire molti democratici. E nell’entourage dell’ex sindaco di Gela è forte la convinzione che alla fine Ferrandelli, sostenuto dallo stesso Crocetta alle ultime amministrative, decida di correre in una delle due liste dell’eurodeputato. Non si ricandiderà, invece, Bernardo Mattarella, ma Toti Zuccaro sarà il rappresentante della sua area di riferimento. Certa ormai la presenza in lista di Francesco Riggio, storico presidente del Ciapi, e di Maurizio Pellegrino. Sempre nel centrosinitra, ancora nessun nome da parte di Sel, che ha invece già individuato in Claudio Fava il proprio candidato alla presidenza. Da chiarire anche la “formula” della lista: Sel infatti dovrebbe correre con la Federazione della sinistra, Verdi e alcuni movimenti.

Lo “schema” del Nuovo polo
E il problema dello “schieramento tattico” è quello più dibattuto anche all’interno del Nuovo polo. Il dubbio è: due o tre punte? Ovvero, due o tre liste? Data per scontata una lista del presidente (attualmente il candidato è Fabio Granata di Fli, ma sono sempre in piedi le ipotesi Massimo Russo e anche quella riguardante la virata verso Rosario Crocetta), i partiti devono ancora decidere la propria distribuzione. L’ipotesi più probabile è quella che vede, da un lato, una lista dell’Mpa e dall’altro una lista nella quale far confluire Fli, Mps e Api. E la composizione delle liste terrà conto di questa “fluidità”. Ovvero: niente compartimenti stagni tra forze politiche. La collocazione del singolo candidato sarà legata alle possibilità di superare lo sbarramento del 5%. Così, il Polo confermerà certamente i deputati regionali uscenti: l’assessore Alessandro Aricò per Fli (ma nella nuova lista il simbolo dei finiani potrebbe scomparire), Riccardo Savona per Mps, partito dal quale si “staccherà” Giovanni Greco per correre invece con l’Mpa, dove Mario Parlavecchio sarà l’unico superstite palermitano tra i parlamentari, dopo gli abbandoni, negli anni di Lentini, Caronia e Musotto. Sempre il partito del governatore, poi, dovrebbe “pescare” al consiglio provinciale: in lista infatti potrebbero trovare posto il capogruppo Francesco Miceli. Si fa inoltre il nome di Pietro Rao, un fedelissimo di Lombardo, già nel cda di Ast e di Italia Sviluppo Lavoro. A disposizione della coalizione, poi, Mimmo Russo e il parlamentare nazionale Sandro Oliveri (ma loro dovrebbero trovare posto nella lista Mpa) e Tony Rizzotto, richiamato alla politica da Lombardo con la lista “Chiama la città” alle ultime amministrative palermitane. E finito ultimamente al centro delle polemiche per la nomina della (presunta) fidanzata al vertice della società Italia Lavoro Sicilia. Una carica per la quale lo stesso Rizzotto era stato dichiarato incompatibile.

E il Movimento 5 stelle ha già la lista pronta.
C’è già chi ha deciso tutto. Il Movimento 5 stelle ha già il proprio candidato alla presidenza (Carlo Cancellieri) e i venti componenti della lista. Si tratta nella maggior parte di giovani. Studenti, grafici, impiegati, esperti di ambiente. Ecco i loro nomi: Samanta Busalacchi, Maddalena Calderone, Francesco Campanella, Giorgio Ciaccio, Chiara Di Benedetto, Gabriella Fiore, Mauro Giulivi, Salvatore Lanzafame, Claudia La Rocca, Loredana Lupo, Francesco Lupo, Marco Negrì, Stefano Alessio Paradiso, Riccardo Ricciardi, Mariarita Rigogliuso, Fabrizio Romeo, Giovanni Sardisco, Salvatore Siragusa, Giampiero Trizzino, Alessandro Vetro.

 

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