DR Motor entra ufficialmente nella short list della Invitalia per il rilancio dell’area industriale imerese

Entra oggi a pieno titolo tra le aziende che ambiscono a rilanciare una nuova stagione produttiva per lo stabilimento di Termini Imerese l’offerta della DR Motors presentata successivamente alla stipula dell’accordo di programma dello scorso 16 febbraio presso al Dicastero di Via Veneto. É questa la decisione assunta dal Gruppondi Coordinamento per l’attuazione dell’AdP composto da membri in rappresentanza dei soggetti istituzionali sottoscrittori: Ministero dello Sviluppo Economico, Regione siciliana, Provincia di Palermo, Consorzio Asi di Palermo e Comune di Termini Imerese. L’offerta era rimasta in stand by in attesa che fosse adeguatamente valutata da Invitalia. Dopo la formale rinuncia della Fratelli Ciccolella spa per le note questioni giudiziarie, DR entra nel programma di interventi per la reindustrializzazione di Termini Imerese. L’offerta DR prevede la ricollocazione lavorativa di circa 850 lavoratori e nei prossimi giorni sarà illustrata (come è stato per le altre 6) alle parti sociali e alle istituzioni locali. Il Gruppo di Coordinamento ha, con la riunione di oggi, avviato il suo complesso lavoro e nei prossimi giorni farà un ulteriore passo in avanti attraverso il varo da parte del MiSE della nuova strumentazione agevolativa per assegnare i benefici previsti dai contratti di sviluppo. L’ufficiale inserimento dell’offerta DR imporrà nelle prossime settimane scelte delicate a partire dall’utilizzo dello stabilimento Fiat che in atto rientra sia nei piani di De Tomaso, sia della casa automobilistica che ha sede ad Isernia. Scelta che dovrà essere fatta in maniera responsabile d’intesa con le forze sindacali analizzando attentamente la bontà dei due piani d’impresa, il numero degli addetti previsti, i tempi dichiarati per l’insediamento per l’entrata a pieno regime della produzione. Dobbiamo iniziare a pianificare la tempistica e le modalità di transizione dal sistema Fiat al nuovo – ha dichiarato il sindaco Totò Burrafato – per esercitare tutto il pressing possibile su Fiat per ottenere altro tempo rispetto alla data, annunciata unilateralmente, di chiusura dello stabilimento industriale siciliano (31/12/2011) che non può e non deve essere considerata automatica.

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