Donacibo 2017: «La carità rende la vita più bella»

Comunicato Stampa

«La carità rende la vita più bella». Non è il solito slogan. È la convinzione dei volontari dell’Associazione “Il Segno” di Termini Imerese, che in questi giorni sono impegnati nella XI edizione del Donacibo, l’iniziativa che la Federazione Nazionale dei Banchi di Solidarietà promuove dal 2007 in migliaia di scuole di tutta Italia.
Il gesto, che si svolge ogni anno nella terza settimana di Quaresima, è molto simile alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. Solo che, invece che nei supermercati, si svolge nelle scuole: i ragazzi e i professori che vogliono partecipare donano alimenti non deperibili che poi vengono smistati, dai volontari a famiglie e persone bisognose.
I punti fermi per le scuole che vogliono aderire sono tre.
La data, ovviamente: la terza settimana di Quaresima, che quest’anno cade dal 20 al 25 marzo.
Due: che le scuole favoriscano l’incontro fra gli alunni e i volontari, che attraverso il racconto della loro personale esperienza possano mostrare ai ragazzi come realmente la carità cambi la vita. L’ultima condizione è l’uso del volantino come strumento sintetico ed educativo di tutto il gesto.
Tutto il resto è lasciato alla creatività che nasce dalla collaborazione tra l’associazione e la scuola.
Ma il pilastro su cui poggia l’esperienza del Donacibo è uno e lo racconta Maria Concetta Buttà, presidente del Centro di Solidarietà e Cultura “Il Segno”, l’associazione locale che dal 2011 collabora con la Federazione per la promozione dell’iniziativa sul territorio di Termini Imerese, Trabia, S. Nicola L’Arena e Caccamo: «Tutto nasce dal desiderio di entrare nelle scuole e raccontare che la carità rende la vita bella. Ma cosa è la carità? Rispetto al desiderio di bene che ognuno ha nel cuore, l’Incontro con Chi osa dirci che il nostro nome è scritto nei cieli”.
In un territorio come il nostro devastato dalla crisi, possiamo affermare con certezza che è ancora viva quell’esigenza di condividere il bisogno dell’altro, che è espressione dell’esigenza di condividere il senso della vita. Tutte le scuole hanno infatti anche quest’anno aderito, per un totale di 7000 alunni circa che saranno raggiunti nelle loro 336 classi. Circostanza che ci ha resi certamente contenti, ma anche spiazzato, per la mole di impegno che essa comporta. Motivo per il quale abbiamo deciso per la prima volta di proporre un coinvolgimento diretto di una rappresentanza di studenti degli Istituti Superiori della città che saranno i protagonisti del gesto, dalla comunicazione interna, agli aspetti organizzativi e tecnici.
Desidero sottolineare inoltre che il Donacibo è divenuto negli anni occasione per mostrare agli studenti aspetti della realtà in cui viviamo, che rappresentano punti di interesse per lo sviluppo del loro percorso di studio e per la loro persona nella sua interezza, come quello dello “spreco”. La nostra è una società paradossale, cioè da un lato vive la povertà e dall’altro l’eccedenza di risorse. Lo “spreco” costituisce una tale emergenza che il nostro Parlamento è stato il primo al mondo a pronunciarsi nel 2016 con la Legge Gadda che, non rimarrà l’unica in Europa visto che il governo francese si è già mosso in tal senso, ma è l’unica che punta sulla cultura del dono, non prevedendo alcuna obbligatorietà né a carico delle aziende della filiera alimentare né a carico degli enti non-profit di donare o raccogliere le eccedenze, cioè favorisce ma non obbliga.
Lo spreco inoltre è un costo elevatissimo non solo in termini morali, ma anche ambientali, altro tema di grande emergenza. I dati ci dicono che il 57% degli sprechi sono causati dagli attori economici, ma il 43% avviene a casa del consumatore. Parlare di spreco significa quindi evidenziare la responsabilità di ciascuno, a partire dai nostri giovani studenti, nella certezza che nessun aspetto in cui una società si esprime è ineluttabile, perché i fattori che cambiano la storia sorgono dal cambiamento che sempre può avvenire nella coscienza di ciascuna persona.
Colgo l’occasione per ringraziare i Dirigenti Scolastici, gli insegnanti, gli alunni tutti per la loro accoglienza e invito le famiglie a sostenere i loro giovani figli nel prendere sul serio il nostro invito:
Condividere i bisogni, per condividere il senso della vita.

0
HeartHeart
0
HahaHaha
0
LoveLove
0
WowWow
0
YayYay
0
SadSad
0
PoopPoop
0
AngryAngry
Voted Thanks!

Commenti

commenti