DiLisi, Fullone e Merlino: Condividiamo quanto espresso dai tecnici che operano nel nostro territorio circa il pagamento di 50 euro per la richiesta di accesso agli atti

COMUNICATO STAMPA

Condividiamo quanto espresso dai tecnici che operano nel nostro territorio, tramite una nota indirizzata stamani all’Amministrazione comunale.
Riteniamo, infatti, inopportuno e sproporzionato l’aver introdotto, tra i diritti di istruttoria, anche il pagamento di 50,00 euro per la richiesta di accesso agli atti, quando, il Comune di Palermo per lo stesso servizio chiede 5,16 euro!
Inoltre, la richiesta di un pagamento per la comunicazione di cessazione/sospensione attività, si pone in contrapposizione con questo momento storico, particolarmente difficile per le attività commerciali, in cui la ripartenza dell’economia risulta essere un impegno comune.
Alla prima occasione utile, l’Amministrazione comunale mette le mani nel portafoglio degli utenti, senza confrontarsi, ancora una volta, con i Consiglieri comunali.

Salvatore Di Lisi (Patto per Termini)
Licia Fullone (Fratelli d’Italia)
Claudio Merlino (Ripartiamo insieme)

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Di seuito la nota sottoscritta da 49 tecnici

Oggetto: Richiesta di riformulazione della Delibera di Giunta del 16/02/2021 n°30: “Istituzione dei diritti di Istruttoria dello Sportello Unico attività Produttive (SUAP)”.

Egr. Sig. Sindaco e Sig.ri in indirizzo, le categorie professionali tecniche operanti nel territorio del Comune di Termini Imerese, qui rappresentate dai sottoscrittori della presente nota, con la presente intendono porre all’attenzione dell’Amministrazione Comunale alcune criticità rilevate dall’applicazione delle previsioni tariffarie previste nella Delibera di Giunta n°30 del 16/02/2021 n°30.
In particolare, dalla lettura degli ultimi 2 punti dell’allegato “A”, è possibile rilevare che l’amministrazione, di concerto con gli uffici, ha di fatto onerato i contribuenti di un aggravio di spesa che in questa sede si intende contestare tanto per gli importi quanto per il momento storico cui tali vessazioni giungono.
Partendo dal penultimo punto infatti si ritiene impensabile, per il particolare momento storico che la comunità tutta attraversa a seguito dei periodo di crisi economica legato alla pandemia ancora in corso, dover procedere con la richiesta di un pagamento da corrispondere per comunicare la cessazione/sospensione di una attività economica, circostanza oggi purtroppo sempre più frequente e che colpisce nella maggioranza dei casi soggetti che, pur tentando di sopravvivere, hanno dovuto arrendersi ad una crisi economica galoppante.
A tal riguardo, sul punto in particolare, si chiede all’Amministrazione di valutare con estrema attenzione la circostanza di eliminare tale voce dall’allegato “A”.
Per quanto concerne invece l’ultimo punto dell’allegato “A”, ad essere oggetto di doglianze è la cifra di € 50 stabilita per le richieste di accesso agli atti, ritenuta spropositata per quello che è il servizio effettivamente reso.
La normativa di settore {art, 25 Legge 241/90) stabilisce che l’esame dei documenti è gratuito mentre il rilascio di copia è subordinato soltanto al rimborso del costo di riproduzione, salve le disposizioni vigenti in materia di bollo, nonché i diritti di ricerca e di visura.
Da ciò ne deriva che una eventuale tariffazione del servizio dovrebbe coprire i costi derivanti dalla ricerca del fascicolo da visionare, attività che in nessun modo può essere quantificata in € 50.
Come è noto, dalla data di recepimento del T.U. (D.P.R. 380/2001) con la L.R. 16/2016, ma ancor di più con l’avvento del D.L, 34/2020 {Decreto Rilancio) la certificazione della conformità urbanistica da parte del tecnico incaricato, è diventato un atto necessario per la corretta prosecuzione dell’opera.
Si riconosce che ciò impone un sempre più frequente accesso presso gii Uffici e quindi un maggior carico lavorativo per l’impiegato addetto alla ricerca delle pratiche.
Non è infatti in discussione l’istituzione di una tariffa che copra i diritti di ricerca, ma la stessa non può certamente essere quantificata per far si che diventi un deterrente da utilizzare nei confronti di tecnici che più di altri accedono ai servizi che U.T.C, dovrebbe offrire.
A tal riguardo, e in considerazione del fatto che tale costo si ripercuoterebbe inevitabilmente sull’utenza finale, in contrapposizione con la ratio che ha portato recentemente il Governo Nazionale a creare condizioni che consentano il rilancio del settore edile/impiantistico riducendone i costi, si richiede all’Amministrazione di valutare con altrettanta attenzione la possibilità eliminare tale voce dall’allegato “A”.
In subordine, si suggerisce quantomeno di ridurre sensibilmente tale tariffa, equiparandola a quella tutt’ora vigente ne! Comune di Palermo, che prevede la corresponsione di un “diritto di ricerca” pari ad € 5,16.
Per i motivi sopra citati, si richiede pertanto di riesaminare i contenuti della Deliberazione di Giunta n. 30 del 16/02/2021, e la conseguente rimodulazione sulla base dei suggerimenti proposti con la presente
Certi di un positivo e celere riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.

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