Da Himera alla Valle dei Templi: il ricco patrimonio dei templi greci in Sicilia

L’Antica Grecia ci ha lasciato in eredità siti di interesse archeologico inestimabili. Tra gli edifici di origine greca arrivati fino a noi oggi spiccano senza dubbio i templi, simbolo incontrastato della raffinatezza artistica e culturale dell’epoca, ammirabili anche in Sicilia

L’importanza dei templi greci e il tempio di Himera
I templi sono uno dei simboli più rappresentativi dell’Antica Grecia tanto da essere protagonisti ancora oggi di sfilate di haute couture come quella di Dolce & Gabbana presso la Valle dei Templi, da apparire sul logo della slot giocabile su Betway Casinò Zeus: Ancient Fortunes, ambientata infatti sull’Olimpo e con protagonisti gli dèi, e da diventare oggetti di studio in libri come Templi dell’Antica Grecia edito dall’Istituto Poligrafico dello Stato. Se il tempio greco per antonomasia è il Partenone di Atene, anche la Sicilia, in quanto per lungo tempo parte della Magna Grecia, vanta un vasto numero di siti archeologici in cui sono presenti templi antichi. Non bisogno andare lontano per trovare il primo: basta passeggiare tra le rovine di Himera. Fondata nel 648 a.C., la città si erse per più di duecento anni prima di venire irrimediabilmente rasa al suolo dagli eserciti cartaginesi durante una delle cosiddette guerre siciliane. La città era cinta da mura e al suo interno erano presenti tre quartieri principali e aree dedicate ai santuari, mentre all’esterno del centro abitato erano presenti numerose necropoli.

Tra i templi, il più famoso è quello dedicato alla Vittoria. Di stile molto simile a quello di Siracusa, di cui si pensa sia coevo, il tempio di Himera fu scoperto nel 1929 durante lo scavo diretto da Pirro Marconi. Le foto d’epoca ritraenti il ritrovamento sono oggi esposte presso l’Area Archeologica e l’Antiquarium di Himera, dove sono inoltre raccolti diversi reperti rinvenuti durante gli scavi tra cui una gronda a forma di leone che apparteneva al tempio della Vittoria. Il tempio era probabilmente dedicato ad Atena e fu eretto per celebrare la vittoria contro i cartaginesi intorno al 420 a.C. I segni di un incendio che riporta fanno supporre che l’edificio fosse stato dato alle fiamme e distrutto per mano di Cartagine attorno al 409 a.C.

Gli altri templi greci in Sicilia
La Valle dei Templi di Agrigento è sicuramente il sito archeologico siciliano più famoso. Patrimonio dell’UNESCO dal 1997, il parco archeologico include i resti della città greca di Akragas che comprendono necropoli, tombe, delle porte monumentali e un teatro che, come racconta un articolo del Sole 24 ore, è stato rinvenuto durante una campagna di scavi iniziata nel 2012. Gli edifici più celebri, che danno anche il nome al sito, sono però i dodici templi in stile dorico dedicati a divinità quali Hera, Zeus, Atena e Dioniso. Questi templi risalgono principalmente al VI e V secolo a.C., periodo di maggiore fioritura della città che rimase un centro cittadino importante fino all’alto medioevo. Come viene spiegato nel blog Consigli in Viaggio, oltre alla Valle dei Templi tra i siti siciliani in cui sono presenti templi spiccano quelli di Segesta e Selinunte. Nel parco archeologico di Segesta, nel comune di Calatafimi Segesta in provincia di Trapani, sorgono i resti di un teatro, di un agorà e del tempio chiamato Tempio Grande descritto già nel ‘700 da artisti e intellettuali tedeschi come Goethe impegnati a visitare l’Italia durante il Grand Tour. Edificato nel V secolo a.C., il tempio è in stile dorico e si pensa fosse dedicato ad Afrodite.

I resti della vecchia città di Selinunte sorgono invece nell’area del comune di Castelvetrano in provincia di Trapani. Distribuiti su diverse colline all’interno del parco archeologico che si estende per circa 270 ettari, sorgono almeno otto templi denominati Tempio A, Tempio B, Tempio C, ecc. Di alcuni di questi edifici rimangono solo poche tracce, mentre altri, come il Tempio E dedicato a Era, si ergono ancora in piedi. Questi templi risalgono al VI e V secolo a.C. e riportano anche testimonianze della presenza fenicia sul territorio, come nel caso del mosaico raffigurante il simbolo della dea Tanit rinvenuto nel Tempio A. Molte delle metope che decoravano i templi sono arrivate fino a noi e sono conservate presso il Museo Archeologico di Palermo.


Per gli antichi greci il tempio era un edificio fondamentale per la vita della città e per questo motivo non è raro trovare in un singolo centro abitato diversi tempi dedicati alle divinità del pantheon greco. In quanto ex-colonia greca, la Sicilia è ancora oggi ricca di questi edifici, una preziosa eredità riconosciuta anche a livello internazionale.

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