Cultura Identità è in edicola con l’intervista al termitano Massimo Sciascia: “La rabbia dei ristoratori abbandonati dallo Stato”

Il settore della ristorazione prova a ricominciare come una città reduce da un bombardamento, tra le macerie di oggi e le incertezze del futuro. Appena ripartite le attività, il 18 maggio, Coldiretti stimava un crollo dei consumi pari all’80% in ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismo per effetto degli oltre due mesi di chiusura nonché per il ridotto afflusso della clientela.

A regnare sovrano è il malcontento. Ovunque, da Milano a Palermo, si susseguono manifestazioni di protesta degli imprenditori del settore. 11 timore è che le norme anti-contagio diventino un disincentivo per i clienti. La richiesta che giunge al governo è di non sacrificare turismo e commercio sull’altare della lotta al coronavirus.
Perché si può morire per il morbo, ma anche di indigenza. E intanto, c’è chi ha deciso di aspettare prima di tirare su la saracinesca, come Massimo Sciascia, proprietario del ristorante Santi e Peccatori di Termini Imerese.

L’intervista al nostro imprenditore e tanto altro sul periodico nazionale “Cultura Identità” in edicola da oggi 2 giugno 2020.

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