Di fronte a quello che sta succedendo nel gruppo Fiat non e’ piu’ accettabile discutere stabilimento per stabilimento, c’e’ bisogno di una visione complessiva del gruppo: percio’ abbiamo convocato per sabato l’assemblea nazionale dei delegati Fiat e credo che dovremo decidere iniziative di mobilitazione adeguata, compresa la mobilitazione di tutto il gruppo. Lo ha detto il leader della Fiom, Maurizio Landini, prima di entrare al ministero dello Sviluppo economico per discutere del futuro dello stabilimento di Termini Imerese, che la Fiat e’ in procinto di chiudere. Secondo Landini la scelta di Marchionne di uscire da Confindustria non e’ una novita’ ma rende evidente il rischio di un disimpegno e il rischio di una concorrenza al ribasso e di competizione fra gli stabilimenti. Il segretario generale della Fiom ha aggiunto che la scelta di uscire da Confindustria avra’ ripercussioni su tutte le relazioni industriali e configura un ritorno all’Ottocento. Per Landini inoltre sia Termini Imerese che la vertenza Iribus dimostrano che Fiat sta rifiutando un tavolo complessivo, perche’ non vuole dire in che cosa consiste il suo piano e punta a una verifica stabilimento per stabilimento per dividere i lavoratori: si tratta di uno schema di cui anche le forze politiche e sociali dovrebbero rendersi conto e che non funziona. Nell’assemblea di sabato, ha aggiunto Landini, prenderemo tutte le decisioni necessarie per far fronte a questa situazione. Quanto all’incontro di oggi, in cui e’ previsto un confronto con la famiglia Di Risio, a cui fa capo la Dr Motor, candidata a rilevare lo stabilimento siciliano, Landini ha detto: Valuteremo quello che ci verra’ detto ma – ha ribadito – non ci sono singole questioni ma una questione generale. Il leader della Fiom ha poi annunciato che i vertici dell’organizzazione saranno domani a Termini Imerese e dopodomani in Valle Ufita (Avellino), dove si trova lo stabilimento Irisbus, per parlare con i lavoratori.
Crisi Fiat: Landini, stop a singoli tavoli, verso mobilitazione
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