Costituito da qualche giorno il Comitato “Città porto per un futuro sostenibile”

COMUNICATO STAMPA

Si è costituito da qualche giorno il Comitato “Città porto per un futuro sostenibile”, che vede l’adesione di cittadini e cittadine di Termini Imerese, con l’obiettivo di tutelare la città da eventuali svolte che potrebbero segnare, in maniera irreversibile, il futuro del territorio.
L’argomento ad oggi in questione è la possibile futura destinazione d’uso del porto di Termini Imerese, che L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale sembra volere attribuire al quasi esclusivo traffico commerciale, con prevalenza di navi adibite al trasporto di merci “varie e alla rinfusa” che verrebbero scaricate sulle banchine, per poi successivamente essere smistate altrove generando un elevato e insostenibile inquinamento atmosferico, acustico e visivo in prossimità del centro storico.
Tale volontà dell’AdSP è facilmente deducibile dalla proposta di modificare l’attuale Piano regolatore spostando l’approdo turistico (previsto in prossimità del centro storico, del Grand Hotel delle Terme e della spiaggia) lontano dal centro abitato, a ridosso della strada di collegamento con la zona industriale.
Se tale ipotesi dovesse trovare realizzazione, l’intera zona storica e delle terme vedrebbe per sempre tramontare la speranza di una valorizzazione turistica; subirebbe, anzi, un ulteriore degrado, a causa dell’inevitabile e conseguente inquinamento generato dalle attività delle grandi navi commerciali che sarebbero collocate, paradossalmente, nella zona portuale col più alto potenziale di sviluppo urbano.
Per una città costiera il mare rappresenta una ricchezza dal punto di vista naturalistico e un importante opportunità a livello economico, il luogo privilegiato verso cui rappresentare se stessa e in relazione al quale fissare la propria identità e sviluppo. Tante città nel mondo hanno già vissuto un rapido e sostenibile sviluppo proprio convertendo le zone portuali sottoutilizzate e degradate in luoghi urbani vitali ed attrattivi.
Termini Imerese non può che seguire i numerosi esempi di sviluppo simbiotico tra città e porto, respingendo qualsiasi tentativo prevaricante della AdSP, che comprometterebbe lo sviluppo turistico della città.
La città, ormai in piena fase post-industriale ha la necessità di avviare una nuova fase di sviluppo economico, sia urbano che territoriale, riproponendosi come centro integrato turistico, commerciale e produttivo.
Il comitato si propone di acquisire informazioni e, al contempo, di richiedere dettagliate notizie all’Amministrazione Comunale in merito agli intendimenti in proposito.

Si è costituito il Comitato “Città Porto per un futuro sostenibile”, allo scopo di tutelare la nostra città dall’ennesima possibile svolta, che segnerà – in maniera significativa e forse definitiva – il futuro del nostro territorio.

E’ in corso una campagna promozionale riguardante la realizzazione di un fantomatico, nonché fantasmagorico, nuovo porto turistico che dovrebbe sorgere a sud dell’attuale molo di sottoflutto, presso la foce del torrente Barratina ed in prossimità dell’attuale Centro di raccolta rifiuti, nonché del depuratore, a ridosso della strada di collegamento con la zona industriale. Questa l’idea progettuale, di cui – fino ad ora – è stato reso noto esclusivamente un video che rappresenta, in maniera sommaria, un rendering a cura dello Studio Sigma Ingegneria Palermo, video sponsorizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e che sembra trovare apprezzamento presso la nostra Amministrazione Comunale.

E fin qui tutto bello, fatta eccezione per le problematiche già sollevate, nel merito, dagli architetti termitani Mendolia e Nicchitta, e se non fosse che gli estimatori, e promotori, del progetto tralasciano di dire che la gran parte degli spazi restanti del porto (banchine e specchi d’acqua) verrebbero destinati al traffico esclusivo di navi commerciali.

La nostra città, è il caso di ribadire, è dotata di un Piano Regolatore Portuale (PRP) approvato sin dal 2004 e per il quale è già stata rilasciata dalla Regione Sicilia, con D.D.G. n. 593 del 09/08/2013, la prevista Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Il predetto PRP – tuttora vigente – prevede, tra l’altro, la realizzazione di un porto turistico , a Nord, in prossimità della spiaggia e a ridosso del molo di sopraflutto, e lo spostamento a sud del porto commerciale.

Le motivazioni urbanistiche – peraltro abbastanza semplici e ampiamente condivisibili – trovano riscontro in alcuni obiettivi delineati dal PRP, dei quali si riportano alcuni stralci, ritenuti particolarmente qualificanti:

” lo spostamento a Sud del porto commerciale, allo scopo di allontanarlo dal centro abitato, dalla spiaggia e di collocarlo sulla direttrice della zona industriale e del casello autostradale di Buonfornello”

“la formazione di un polo nautico a Nord, in prossimità della spiaggia e dell’accesso al centro abitato, privilegiando la via delle Terme come collegamento con il centro storico.”

A conferma della valenza dei principi che hanno ispirato il PRP del 2004, si sottolinea che le predette considerazioni vengono testualmente riprese e rappresentano alcune delle motivazioni che hanno indotto la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale – VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a rilasciare – in data 28 febbraio 2014 – su richiesta dell’Autorità Portuale di Palermo, parere positivo all’esclusione della procedura VIA del progetto “Porto di Termini Imerese – Lavori di completamento molo foraneo di sopraflutto; Lavori di completamento molo di sottoflutto” (Parere n. 1450 del 28/02/2014). Peraltro, la stessa Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, nel Piano Operativo Triennale (POT) 2020 – 2022, approvato con delibera n. 17 del 18 dicembre 2019, conferma: “le previsioni del nuovo PRP sono fortemente innovative, poiché di fatto ribaltano la funzione commerciale dalla parte nord (a ridosso del molo foraneo) a sud (a ridosso di molo sottoflutto), e viceversa per la funzione turistica” (1.2 Porto di Termini Imerese). A questo punto sorge spontanea la domanda:

“allora, perché ?”

Per quanto ovvio, non abbiamo certezze, ma abbiamo provato ad elaborare delle ipotesi: l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale ha l’esigenza, come apertamente esplicitato nel precitato documento di programmazione triennale POT 2020 – 2022, di dirottare gran parte del traffico di navi commerciali dal Porto di Palermo a quello di Termini Imerese. In particolare al:

• Capitolo 1 “Merci varie e alla rinfusa”. Si dice, fra l’altro,: “i programmi dell’AdSP prevedono il trasferimento da Palermo a Termini Imerese della movimentazione delle merci varie….

Gli analoghi traffici nel porto di Termini Imerese assumono rilevanza e potenzialità maggiori e forti appaiono gli interessi della committenza: si tratta di materiali per costruzione, granaglie, fertilizzanti, rottami di ferro, salgemma, etc.”

• Capitolo 2 “L’operatività dei porti del network dell’AdSp”. Si conferma, inoltre, che “il porto termitano ha subìto nel corso degli ultimi anni una grande riduzione dei traffici, in

particolare ro-ro, preesistenti; oggi……..si assiste…… ad un ulteriore incremento di quelli

alla rinfusa oggetto proprio di una delocalizzazione di Palermo”

Solo per chiarire meglio: sul porto di Termini Imerese arriverebbe la gran parte di merce sfusa (fertilizzanti, granaglie, rottami di ferro e speriamo che si fermino a queste….) che verrà scaricata “alla rinfusa” sulle banchine, per poi successivamente essere caricata e trasportata altrove.

E’ pertanto consequenziale che l’AdSp necessiti di notevoli spazi in banchina per l’accosto di queste navi.

Questa esigenza si scontra, tuttavia, con gli intenti di questa nuova Amministrazione Comunale che, nel corso della campagna elettorale, aveva apertamente dichiarato la volontà di perseguire gli obiettivi di uno sviluppo nell’ambito turistico, con particolare riguardo al porto e alla zona storica delle terme.

Il tutto in presenza di un PRP che, come abbiamo già ampiamente segnalato, prevede che la parte turistica venga trasferita a nord del porto.

Ipotizziamo infatti che l’AdSP, per non scontentare le aspettative dell’Amministrazione Comuna le, abbia presentato l’idea di nuovo porto turistico, richiedendo in cambio il consenso a liberare, dal vincolo di destinazione, quell’area che il PRP ha individuato per la nascita del porto turistico. A nostro avviso, il progetto di approdo turistico prospettato dall’AdSP molto difficilmente potrebbe vedere la luce, per le difficoltà tecniche/amministrative/burocratiche che sicuramente ne impediranno una rapida realizzazione.

Se tale ipotesi si dovesse verificare, l’AdSP potrà disporre dell’intero porto per il suddetto traffico commerciale, la zona attualmente destinata a diporto nautico resterà dove si trova, il nuovo porto turistico non si realizzerà e l’unica spiaggia rimasta a Termini Imerese avrà, come sfondo, le navi commerciali che scaricano “merce alla rinfusa”.

Per non parlare del destino del Grand Hotel delle Terme e del relativo Parco Termale, che risulteranno adiacenti a questa vasta zona destinata allo stoccaggio di merci.

Altro aspetto – e non secondario – riguarda l’inquinamento atmosferico/acustico e visivo che tale contesto comporterà. E certamente non bastano le rassicurazioni di chi, auspicando future evoluzioni tecnologiche delle navi, minimizza i problemi che, fra l’altro, proprio in queste ore – per l’aspetto che riguarda lo scarico delle merci – stanno interessando la nostra città. Le navi che trasportano questo tipo di merci sono per lo più vetuste e tutt’altro che evolute tecnologicamente.

Questa ipotesi trova, inoltre, riscontro nel recente appalto riguardante i “Lavori di dragaggio del Porto a quota -10,00 s.l.m.m.” Importo di aggiudicazione E. 23.317.378,16. Non servirebbe dragare a -10,00 s.l.m.m. il fondale nella zona destinata a porto turistico dove, invece, il PRP prevede un fondale di -5 s.l.m.m..

L’AdSP dovrebbe rendere note le motivazioni che stanno alla base di tali lavori in difformità da quanto previsto dal PRP.

In conclusione, nel ribadire il nostro dissenso circa l’ipotesi di stravolgere il PRP vigente, la cui strategia, nell’alternativa “E”, è stata ritenuta, dalla Commissione Tecnica VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quella che meglio contempera la coesistenza delle due anime del porto (turistica e commerciale), nel rispetto dei contesti delle zone interessate, esprimiamo forti perplessità circa la collocazione dell’eventuale porto turistico, così come presentato nel video a cura dell’AdSP.

Riteniamo infatti che la funzione trainante, per una prospettiva di sviluppo, di un porto turistico sia quella di consentire una proficua interazione dei fruitori con la città, i suoi servizi e le sue attrattive, certamente non facilitata dalla distanza dal centro abitato, dove si vorrebbe collocare il nuovo approdo da realizzare.

Per una città costiera il mare rappresenta una ricchezza dal punto di vista naturalistico e un’ importante opportunità a livello economico. Il luogo privilegiato verso cui rappresentare se stessa e in relazione al quale fissare la propria identità e sviluppo. Tante città nel mondo, hanno già vissuto un rapido e sostenibile sviluppo proprio convertendo le zone portuali sottoutilizzate e degradate in luoghi urbani vitali.

Ciò premesso, data l’importanza che il futuro del porto riveste per lo sviluppo econo mico della nostra martoriata città, in quanto obiettivo primario del Piano Strategico Territoriale, ed in particolare per lo stretto rapporto tra la localizzazione del porto turistico e il centro storico, nella prospettiva della riqualificazione dell’area termale, e in considerazione delle valenze naturalistiche, paesaggistiche ed archeologiche di notevole pregio, riteniamo necessario richiedere dettagliate notizie circa lo stato delle cose e sugli intendimenti dell’Amministrazione Comunale.

Il Comitato “Città Porto per un futuro sostenibile”
comitatocittaporto@gmail.com
+39 3296063152

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