“Il DL CuraItalia ha di certo molti aspetti positivi e rappresenta un primo passo, ma siamo consapevoli che non basta. Le risposte per i professionisti sono insufficienti e, proprio per questo, in queste ore stiamo chiedendo anche che gli avvocati possano avere dallo Stato almeno i pagamenti dovuti per le attivita’ svolte con il ” patrocinio a spese dello Stato”. Oltre che un atto Dovuto in un momento di estrema difficoltà per la categoria Sarebbe un importante gesto di sensibilita’ nei confronti di tutta la classe forense.
Spett.le CASSA FORENSE
Ecc.mo MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLA FINANZA
Ecc.mo MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Ecc.mo MINISTRO DELIA GIUSTIZIA
Roma, 17/03/2020
EMERGENZA CORONAVIRUS
NECESSITA’ DI PROVVEDIMENTI IN AIUTO DEGLI AVVOCATI:
ESENZIONI E SOSTEGNO AL REDDITO
La tragica emergenza sanitaria che sta colpendo l’Italia, di fatto paralizza gran parte dell’attività professionale forense ed altresì rende difficoltoso, se non impossibile, per gli avvocati incassare le proprie parcelle, in quanto, è comprensibile che molti assistiti non siano nella condizioni di poter onorare i pagamenti.
In tale contesto, si deve purtroppo constatare che le misure a sostegno dell’economia previste dal DL cd. “Cura Italia”, pur anticipate come rivolte a tutte le categorie di lavoratori, di fatto lasciano i professionisti (non iscritti alla gestione separata inps) in balia degli eventi, ancora una volta spostando la competenza degli interventi di sostegno in capo alle casse di previdenza private.
Ci auguriamo che, come preannunciato, le norme emanate costituiscano solo il primo pacchetto di interventi statali e che, in quelli a venire, ai professionisti ed agli avvocati in particolare venga riconosciuta dignità di lavoratori e di cittadini contribuenti.
Tuttavia questo è il momento in cui le casse di previdenza e assistenza private devono far sentire la propria presenza tangibile.
E’ infatti evidente che gli avvocati, in queste condizioni, non sono nemmeno in grado di provvedere al sostentamento proprio e della famiglia, e certamente non possono
permettersi di adempiere agli oneri contributivi.
La situazione richiede provvedimenti straordinari in supporto degli iscritti alla Cassa Forense, che prevedano esenzioni, agevolazioni e sostegno al reddito.
Il Movimento Forense chiede che Cassa Forense con i fatti dimostri di essere la “Casa degli avvocati”, ed in particolare si chiede:
1) L’esonero dal pagamento dei minimi obbligatori dovuti per il 2020, con riconoscimento per l’anno in corso, ai fini previdenziali, del reddito dichiarato e,
comunque, dell’intera annualità di anzianità contributiva;
2) Il riconoscimento della facoltà di chiedere una dilazione da 6 a 24 mesi, senza interessi e con decorrenza gennaio 2021, dei contributi integrativi e soggettivi
in autoliquidazione mod 5 2020 (rif. esercizio 2019);
3) Ferme le agevolazioni previste dall’art. 14 reg. assistenza, il riconoscimento di un indennizzo una tantum, come previsto dal medesimo articolo al n. a1) e/o al n. a3), in deroga alle condizioni previste dall’art. 15;
4) Una ferma presa di posizione ai fini della riduzione delle condizioni di sostenibilità previste dalla cd. Legge Fornero e della fiscalità applicata agli investimenti, per poter fronteggiare la prevedibile situazione di crisi professionale nel medio periodo, con interventi di sostegno diretto della categoria.
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Siamo certi della Vostra attenzione per la sorte delle migliaia di Avvocati coinvolti e restiamo a disposizione il confronto con le strutture tecniche che dovranno affrontare nel dettaglio le misure richieste.
Vogliate ricevere i nostri migliori saluti.
Avv. Massimiliano Cesali – Presidente Nazionale del Movimento Forense
Avv. Barbara Dalle Pezze – Responsabile del Comitato Scientifico del Movimento Forense
Avv. Alberto Vigani – Responsabile dell’Ufficio Legislativo del Movimento Forense







