Conferenza per la celebrazione del duecentesimo dalla nascita del Generale Giuseppe La Masa

In occasione del bicentenario della nascita del Generale Giuseppe La Masa, si terrà a Termini Imerese (Palermo), sabato 9 novembre 2019 alle ore 18.00, presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso “Generale Giuseppe La Masa” la conferenza dedicata a questo patriota, nato a Trabia (luogo di origine della madre), ma di famiglia paterna termitana. Il La Masa, assieme a Rosolino Pilo, capeggiò l’insurrezione palermitana del 12 gennaio 1848, e per questo subì l’esilio. Partecipò poi all’impresa garibaldina, ricoprendo il ruolo di comandante di Compagnia. Giunto in Sicilia con “i Mille”, si mise a capo delle squadre dei “picciotti” siciliani per combattere contro le armate borboniche. La notte del 26 maggio 1860 dal campo di Gibilrossa, discese a Palermo, e la mattina seguente, il 27 maggio, espugnando le barricate, entrò in città. Allo scioglimento dell’Esercito Meridionale, al trabiese La Masa, riconosciuto il suo valore nei campi di battaglia, fu inserito nei ruoli dell‘Esercito con il grado di Generale.

Società degli Operai di Termini Imerese
Questa benemerita Associazione fu costituita il 23 luglio 1863 sotto il nome di “Società degli Operai di Termini Imerese” e il suo primo Presidente fu Nicolò De Michele Barone di Villaurea. Nel 1865 la Società, superando il rischio dello scioglimento della stessa, si costituì nuovamente col nome di “Società Operaia Artistica di Termini Imerese”, con sede sita in Piazza Botteghelle (attuale Piazza Liborio Arrigo). Un’altra modifica allo Statuto e altresì il cambio della denominazione sociale, avverrà nel 1882. Il nuovo ordinamento statutario, firmato Caruso, rendeva pubblico e assumeva il nuovo nome di “Società Operaia di Mutuo Soccorso Generale Giuseppe La Masa”. La sede della Società, intitolata per l’appunto al Generale trabiese Giuseppe La Masa (1819-1881), patriota e politico italiano è ubicata nell’omonima Piazza al numero civico due.

Giuseppe La Masa
Nacque a Trabia nel 1819; ma visse a Termini durante la sua giovinezza, dedicandosi agli studi superiori [presso istituti ecclesiastici, ma la sua passione per il gentil sesso lo portò ad abbandonare il seminario venendo meno alla volontà dei genitori. Successivamente, fu assunto al Comune di Trabia con la mansione di amministratore, N.d.R.]. Giovane di grande ingegno e di spiccata sensibilità, cominciò a coltivare le lettere ed a fare anche interessanti prove letterarie. Nello stesso tempo, seguiva appassionatamente le sfortunate vicende nazionali e diffondeva le idee mazziniane. Fallita nel 1844 la spedizione dei fratelli Bandiera in Calabria e caduto nei sospetti della polizia borbonica, lasciò la Sicilia e si rifugiò a Firenze dove suscitò intorno a sé tante simpatie [avvicinandosi alle idee monarchiche, N.d.R.]. Nel gennaio 1848, tornò in Sicilia ed a Palermo il giorno 12 dello stesso mese diede vita all’insurrezione contro i Borboni. Piegati dopo aspri scontri i Borboni e liberata la Città, si portò a Termini dove il 31 gennaio costrinse la guarnigione borbonica [del castello, N.d.R.] a capitolare. Fallito il moto antiborbonico, fu costretto a lasciare la Sicilia ed a rifugiarsi ancora una volta nell’Italia settentrionale. Ma, nel 1860 tornò ancora una volta in Sicilia al fianco di Garibaldi e si distinse in modo particolare sia a Gibilrossa che nella conquista di Palermo. Morì a Roma nel 1881, dopo avere reso importanti servigi alla Patria. A lui oggi a Termini sono dedicate una piazza ed una società operaia. Inoltre, a suo perenne ricordo, nella Piazza Duomo si trova un monumento fatto erigere dalla moglie. [la duchessa Felicita Bevilacqua, la cui eredità diede vita alla mecenate fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, N.d.R.]. (biografia tratta da Ignazio Bisesi, Termini nostra, Faso & Trumbadore Editori, 1980)
Si ringrazia per la fonte iconografica relativa al timbro da imprimere su ceralacca dell’originaria Società degli Operai di Termini Imerese, l’architetto Andrea Sansone nonché Gaetano Schifano (Edizioni GASM). Un ringraziamento particolare va al Generale Mario Piraino per il contributo alla ricostruzione della biografia del La Masa.

Giuseppe Longo

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