Cimino indagato a Milano

ndagato il finanziere agrigentino, Simone Cimino. Numero uno di Cape Live e tra i candidati selezionati da Invitalia per rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, Cimino è finito nel mirino della Procura di Milano con l’accusa di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e manipolazione del mercato in merito a una obbligazione convertibile emessa nel 2009. Cade così un’altra delle speranze di rilancio del polo automobilistico di Termini che, entro la fine di quest’anno, dovrà fare i conti con l’addio del gruppo Agnelli e l’ingresso – almeno questo è l’obiettivo – di nuove realtà industriali capaci di riconvertire il sito e salvaguardare i posti di lavoro.

Delle sette aziende selezionate in prima battuta da Invitalia, sotto la scure degli inquirenti era già caduto Corrado Ciccolella, presidente e amministratore delegato di Ciccolella, la società del settore florovivaistico che nello stabilimento a Termini avrebbe voluto realizzare serre con pannelli fotovoltaici integrati, e al quale la procura di Crotone ha contestato l’utilizzo di diversi milioni di finanziamenti europei per fini diversi da quelli per i quali erano stati concessi.

Adesso Cimino che, nell’ultimo mese, ha avuto non poche gatte a pelare. Lo scorso mese, infatti, la Banca d’Italia ha disposto il commissariamento di Cape Natixis sgr, per gravi irregolarità nell’amministrazione e violazioni normative. Provvedimento che ha portato il finanziere a dimettersi anche dalla carica di presidente di Cape Regione siciliana Sgr spa, società partecipata dalla Regione e dalla Cape spa. A questo punto occorrerà capire se il progetto Sunny car in a sunny region con il quale l’imprenditore siciliano puntava a rilevare lo stabilimento di Termini producendo macchine elettriche resterà in piedi o meno. In corsa restano, intanto, la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo, che produrrebbe auto di lusso, la casa di produzione Einstein multimedia che, attraverso la controllata Med Studios, trasformerebbe il sito di Termini in uno studio cinematografico, la Biogen Termini spa, società che si occupa di impianti di stoccaggio e lavorazione delle biomasse, la New Coop, azienda piemontese, con sede a Novi Ligure, che si occupa di piattaforme logistiche e di svuotamento e riempimento di container e silos e la Lima-Lto spa, che opera nel settore dei prodotti elettromedicali ad alta tecnologia; la DR Motor, gruppo molisano guidato da Massimo Di Risio, che vorrebbe produrre in Sicilia quattro modelli (l’obiettivo è di 60.000 auto all’anno), rilevando lo stabilimento nella sua totalità e mantenendo il ciclo produttivo previsto dall’attività industriale della Fiat, oltre alle due manifestazioni di interesse della Blucar srl per la produzione di veicoli elettrici e del gruppo Guaraldo Spa per la realizzazione di un ipermercato, che dovrebbe impiegare circa 300 addetti.

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