Inchiesta Carnevale Termitano: Il Comune fa sapere di non avere soldi per la manifestazione

E’ uno dei carnevali più antichi d’Italia e forse quest’anno cambierà il suo volto. La sua storia risale almeno al 1876, data cui si risale grazie ad un’antica ricevuta di pagamento, ritrovata dal giornalista termitano Giuseppe Longo, a casa del collezionista Francesco La Mantia. Tale ricevuta fu emessa dalla “Società del Carnovale” (associazione per la promozione e l’organizzazione del Carnevale) in favore di Giuseppe Patiri, paleontologo ed etnologo termitano, studioso di storia locale siciliana. Questo è il passato, anche glorioso. In questi giorni, invece, si sta cercando di trovare un accordo per salvare la manifestazione, che fino ad oggi è stata organizzata con il contributo del comune di Termini Imerese. La scorsa settimana è stata indetta una riunione, cui erano presenti, tra gli altri: il dirigente del primo settore, Antonio Calandriello; il dirigente del quinto settore, Clorinda Di Franco e il presidente della Pro Loco Sergio Monachello. Dall’incontro è emerso che il comune termitano è a corto di fondi per realizzare questo evento. Considerando la mancanza di fondi, bisogna trovare una forma alternativa per organizzare la manifestazione a costo zero. «In tutto questo la Regione Siciliana ha ignorato il carnevale termitano, eliminandolo anche dalla tabella H – ha dichiarato Giuseppe Piscitello, maestro cartapestaio -.  Non c’è una via d’uscita. Si potrebbe risolvere la situazione cercando qualche sponsor e recuperare la figura del carnevale di Termini. Chi doveva custodire in questi anni il carnevale di Termini non l’ha fatto». Piscitello ha anche chiesto l’affidamento del capannone costruito a Termini bassa, nel quale dovrebbe nascere una scuola di cartapesta. La risposta ricevuta, racconta è stata che ci sono ancora problemi connessi al collaudo. Una storia che ha dell’incredibile, considerando che sono stati spesi 3,5 milioni di euro e i lavori del primo stralcio di sistemazione dell’area sono iniziati il 17 dicembre del 2012. Una seconda ipotesi nata durante l’incontro della scorsa settimana è quella di creare dei gruppi di categoria, dai liberi professionisti ai commercianti, per adottare ciascuno un carro. «Noi abbiamo fatto la nostra proposta – ha commentato il presidente Pro Loco Sergio Monachello – che è quella di organizzare un carnevale minore, facendo uscire solo il carro del Nannu ca Nanna, con i gruppi appiedati». «Le spese per creare un carro – ha aggiunto Piscitello – si aggirano intorno i 2 mila euro. E’ una situazione che non so se il prossimo sindaco potrà risolvere, considerando il buco finanziario che c’è attualmente a Termini. Un vero e proprio declino assoluto negli ultimi anni». Giuseppe Piscitello è maestro cartapestaio da più di vent’anni e annovera tra le sue opere: il carro “Periodo Burrascoso” e “La favola di Pinocchio”, che hanno vinto entrambi il primo premio come carro più bello. Sulla situazione carnevale è intervenuto anche Nando Cimino, che interpreta la maschera del notaio “Mezzapinna”, lanciando un appello alla città affinché la manifestazione non venga annullata: «Non dare continuità a questa antica tradizione è come perdere un altro pezzo di storia della nostra città». Il commissario straordinario Girolamo Di Fazio, nominato dopo le dimissioni del sindaco Salvatore Burrafato, ha fatto sapere che le condizioni di bilancio non consentono di impegnare una spesa consistente. Ha quindi convocato per la seconda volta i rappresentanti della Pro loco, gli artigiani «carristi», i gruppi di volontari e i commercianti per proporre di trovare altre forme di finanziamento. «La città – ha detto Di Fazio – è alle prese con tanti problemi e il carnevale non sembra essere una priorità».

Mario Catalano

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