Durante quest’ultimo fine settimana in alcuni tratti di costa del Golfo di Termini Imerese si poteva notare, sia in acqua che sulla spiaggia, la presenza di piccoli pezzi di catrame trasportate a riva dalla corrente.
Probabilmente qualche petroliera o qualche altra imbarcazione avrà ripulito le proprie stive inquinando il mare e le spiagge, con rischi di danni gravissimi all’ecosistema marino e alla salute di quanti, proprio in questo periodo, trascorrono le vacanze nelle località balneari del posto e consumano pesce locale potenzialmente contaminato.
Si tratta di un fenomeno diffuso e ricorrente, che spesso e volentieri passa inspiegabilmente inosservato.
Non è un caso, quindi, che anche questa volta nessuno se ne sia accorto e nessun giornale ne abbia parlato. Se ne sono accorti, invece, molti bagnanti che il sabato e la domenica hanno preso il sole e fatto il bagno, rimettendoci il costume sporco di pece. E questo sarebbe il danno minore e a breve termine se si considerano i danni più gravi e a lungo termine che saranno provocati dalle sostanze più pesanti rimaste in acqua.
Spetta alle autorità competenti, Guardia costiera e Capitaneria di porto in primis, fare chiarezza sull’accaduto e nel caso denunciare il tutto alla magistratura affinchè chi abbia commesso un reato così grave paghi.
Nel frattempo ai cittadini il dovere di segnalare il fatto alle associazioni e alle organizzazioni che si battono per la tutela dell’ambiente.
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