Sfilano i big davanti alla commissione Antimafia che indaga sulle presunte influenze sulla Regione da parte di Antonello Montante allora a capo della Confindustria siciliana. Oggi per quasi due ore è stato sentito l’ex senatore del Pd Beppe Lumia. Per il politico, l’associazione degli industriali, dopo avere investito politicamente sui governo Lombardo e Crocetta avrebbe puntato anche sul governo Musumeci.
Alla commissione presieduta da Fava, Lumia, a quanto si apprende, ha smentito interferenze confindustriali improprie sulle scelte di governo e ha negato alcuni episodi agli atti dell’indagine dell’Antimafia, alcuni dei quali lo riguardavano, riferiti da altre persone audite nel corso dell’inchiesta della commissione o finiti nell’inchiesta su Montante. Tre in particolare le vicende sulle quali i commissari hanno chiesto spiegazioni.
La prima è quella emersa dall’interrogatorio dell’imprenditore Massimo Romano. Quest’ultimo ha raccontato agli inquirenti, sostanzialmente, di avere ricevuto pressioni da Montante e dal senatore Giuseppe Lumia affinché denunciasse una estorsione mai avvenuta. “Nel 2008 – dice agli investigatori – venne aperta un ‘indagine nei miei confronti per false informazioni al P.M. e a seguito di ciò, la mia figura venne “rivalutata”` da Antonello Montante, il quale mi sollecitò a denunciare i fatti alla Procura, sollecitazione cui risposi che non avevo mai pagato nessuno in vita mia sicché non potevo andare a denunciare alcunché. Ricordo – aggiunge – anche che vi fu un incontro a Roma alla presenza di Lumia, Venturi e della stesso Montante nel corso del quale il Lumia mi disse che facevo parte del ‘gruppo della legalità’” e che se non avessi denunciato avrei creato “un neo ” al percorso intrapreso”. In questa occasione Lumia avrebbe negato la “strumentalità” della denuncia: secondo l’ex senatore ci sarebbero stati gli elementi per sporgere quella denuncia e in quel caso sarebbe stato dovere dell’imprenditore farlo.
Ma non è stato questo l’unico argomento toccato nel corso dell’audizione. Un altro caso era riferito ad alcune dichiarazioni rese agli inquirenti dall’ex assessore regionale all’Energia Nicolò Marino. Marino, nel 2014 ha descritto i particolari di un incontro che avrebbe assunto toni molto tesi, che sarebbe avvenuto il 18 dicembre del 2014 tra Lumia, Ivan Lo Bello e Antonello Montante. L’esistenza dell’incontro trovava un riscontro nelle agende di Montante: il 7 ottobre del 2013, nella cartella dei file excel, è stato annotato l’incontro “ore 21/22 Catania con Lo Bello, Marino e Peppe Excelsior”. I commissari hanno visto in questa vicenda un ruolo di “mediatore” da parte di Lumia tra la Confindustria ed esponenti del governo Crocetta. Pur non negando l’incontro, Lumia avrebbe negato qualsiasi tipo di interferenza impropria.
Infine, il tema dei finanziamenti alla campagna elettorale di Rosario Crocetta. In particolare, i commissari hanno chiesto spiegazioni sull’aneddoto raccontato dall’ex assessore regionale Marco Venturi e relativo a una richiesta di finanziamento giunta allo stesso Venturi per la corsa verso Palazzo d’Orleans dell’allora eurodeputato gelese. Una richiesta che, racconta sempre Venturi, sarebbe avvenuta attraverso la mediazione del senatore Lumia che, dopo un incontro al bar con l’imprenditore avrebbe anticipato l’arrivo nella sede della sua azienda di una collaboratrice di Crocetta. “Gli ho detto io non te li do… me li veniva a chiedere Lumia i soldi” racconta Venturi nel corso di una conversazione con Alfonso Cicero. Anche in questo caso Lumia, in commissione antimafia, avrebbe negato la ricostruzione, giudicando anche poco plausibile il fatto di richiamare Venturi al telefono pochi minuti dopo un incontro di persona al bar.
Ma a questo punto si è aperto lo scenario più “politico” dell’audizione. Rispondendo alle domande dei deputati della Commissione, infatti, l’ex senatore avrebbe anche detto che Confindustria ha puntato politicamente su tutti gli ultimi governi regionali, incluso quello in carica guidato da Nello Musumeci, ma di non essere a conoscenza di interferenze.
La prossima settimana sarà ascoltato in audizione un altro big di Confindustria, l’ex presidente regionale Ivan Lo Bello. Saranno sentiti anche gli ex presidenti della Regione Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta. Nei giorni scorsi invece è toccato ad Angelino Alfano, ex ministro dell’Interno, che ha spiegato che i suoi rapporti con Montante erano dovuti all’incarico di responsabile nazionale per la Legalità dell’imprenditore nisseno. L’Antimafia sta raccogliendo elementi per approfondire il presunto condizionamento da parte dell’ex presidente di Sicindustria, arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, sulle scelte dell’ex governo regionale. L’indagine dovrebbe chiudersi entro l’anno.