Caso Blutec, sequestrati i beni di Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi

ROBERTO GINATTA STOLA - DI CURSI GINATTA - fotografo: IMAGOECONOMICA

Gli uomini della Guardia di Finanza di Palermo hanno sequestrato i beni di Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Blutec, la società del settore automotive con sede a Rivoli e proprietaria dello stabilimento di Termini Imerese che un tempo era della Fiat.

Il provvedimento, emesso dal gip Rossanna Croce, colpisce i beni societari e personali dei due manager per un valore di oltre 16 milioni di euro, una somma che rappresenta “l’intero profitto di reato”. Ginatta e De Cursi sono accusati di malversazione ai danni dello Stato: l’ipotesi è che abbiano ottenuto finanziamenti dal ministero dello Sviluppo economico senza utilizzarli per il rilancio dell’area.

Nel marzo scorso, la Procura di Termine Imerese aveva dato seguito a un analogo sequestro nei confronti dei due dirigenti, che erano stati anche arrestati. Il Tribunale del Riesame aveva annullato il provvedimento, confermando solo il blocco dell’azienda.

Il fascicolo d’inchiesta è stato poi trasferito a Torino per competenza territoriale. Da qui la decisione dei pm Francesco Pelosi e Laura Longo di chiedere un nuovo sequestro finalizzato alla confisca, per evitare che i beni andassero perduti. Gli avvocati degli indagati hanno già presentato ricorso al Riesame: l’udienza è fissata per il 26 luglio.

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