Carcere di Termini Imerese, l’agente penitenziario Giuseppe Bonanno muore in servizio

Aveva appena concluso il turno, dopo l’ultimo dei tanti giri notturni fra i corridoi e le celle del carcere di Termini, e si era diretto verso il distributore di caffè. Lì avrebbe accusato un malore per poi accasciarsi a terra senza più rialzarsi. Un agente di polizia penitenziaria, il 55enne Giuseppe Bonanno, è morto nella notte tra martedì e mercoledì all’interno dell’istituto penitenziario Cavallacci. Il magistrato ha disposto per lui l’esame autoptico. “Non possiamo dire con certezza che quanto accaduto – dichiara a PalermoToday Antonio Piazza, segretario regionale Ugl polpen – sia collegato alle condizioni lavorative, ma sicuramente siamo sottoposti a grande stress a causa del numero inadeguato di personale impiegato”.
L’assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria Bonanno ha lavorato per lungo tempo a Palermo. “Per tanti anni è stato un pilastro dell’Ucciardone. E’ morto – racconta il collega Maurizio Mezzatesta, vicesegretario regionale Ugl polpen – mentre prestava servizio nella sua nuova sede a Termini, vicino al suo paese d’origine. Nella solitudine più totale, morire in servizio all’interno di un carcere, a soli 55 anni. Mi chiedo se a 55 anni si possano ancora tenere certi ritmi lavorativi. Nel nostro corpo martoriato, nell’indifferenza totale, un po’ si muore perché lo decide la mente, un po’ perché lo decide il cuore. Quel cuore grande che avevi Peppe, che ti ha tradito, lontano dai tuoi affetti all’interno di un terribile posto”.
FONTE PALERMO TODAY

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