Candela risparmia troppo: scontro all’ARS. Burrafato gli dichiara fiducia

Volano parole grosse tra il presidente della commissione Sanità dell’Ars, Giuseppe Digiacomo, e il governatore Rosario Crocetta. Al centro dello scontro una gara che vale 120 milioni di euro: quella bandita dal manager dell’Asp Antonino Candela per l’efficientamento energetico. Digiacomo annuncia un esposto in procura: “La questione relativa al bando per la gestione energetica dell’Asp di Palermo, per quanto ci riguarda è chiusam – dice Digiacomo –  abbiamo trasmesso tutti gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti che accerteranno eventuali responsabilità”. La commissione Sanità ha ascoltato il 23 luglio in audizione il direttore generale dell’Asp, Antonio Candela, e Digiacomo chiede chiarezza sui 49 milioni di euro di presunto risparmio non certificati, se “vi sia stata un’offerta secca, dove si considera una fattispecie ben precisa, oppure occorre fare altre valutazioni”.
Secondo il deputato Pd “sarebbero solo 3 i milioni di risparmio effettivo a fronte ai 20 milioni presunti. Un rapporto alquanto squilibrato”, per Digiacomo, che chiede i bilanci dell’Azienda e contesta anche la durata temporale di 13 anni del vincolo per la fornitura, “un tempo lunghissimo -osserva- in un settore dove le innovazioni tecnologiche sono all’ordine del giorno e in continua evoluzione”.
In commissione, l’assessore alla Salute Lucia Borsellino, alla quale Digiacomo chiede “di fare un passo indietro”, ha affermato che “sulla necessità di reindire la gara d’appalto l’assessorato non può non essere d’accordo, lo stesso presidente della Regione ha più volte criticato il ricorso ad appalti lunghi indicando un indirizzo generale contrario alla stipula di contratti pluriennali”.
Digiacomo osserva ancora che “secondo il direttore dell’azienda l’onere per le forniture energetiche è pari a 7 milioni di euro l’anno per cui in 13 anni dovrebbe sostenere una spesa pari a 91 milioni, il che rende incomprensibile la base d’asta di 126 milioni di euro. Nel corso dell’audizione abbiamo ascoltato solo fregnacce, sarà la magistratura ad accertare se ci sono responsabilità”, conclude.
La replica di Crocetta è durissima: “Sembra che Digiacomo negli ultimi tempi si stia divertendo a recitare a soggetto, solo che non avendo studiato all’accademia di  arte drammatica, gli spettacoli gli vengono male. Mentre ha intenzione di  creare una tragedia in realtà mette in scena una farsa. Domanda: si può rispondere al fatto di frequentare un noto faccendiere, già arrestato poiché considerato “promotore e organizzatore” di truffe che hanno coinvolto banche, aziende e decine di indagati e arrestati, affermando che la Borsellino per difendere il proprio nome dovrebbe stare lontana dalla sanità? La sanità in sé è un’attività criminale? Sono eventualmente criminali i comportamenti e Lucia è un esempio di dialogo, trasparenza e persino di quella politica mite che tutti quanti vorremmo si realizzasse in Sicilia e nel nostro Paese. E Digicomo invece di fare mea culpa dicendo che ha fatto male a dare per un paio di giorni la settimana la sua stanza istituzionale di presidente di commissione a un noto faccendiere gelese, che riceveva aziende, faccendieri, politici, imprese spacciandosi addirittura per segretario di Franceschini afferma che nei suoi confronti sarebbe in atto un’opera di “mascariamento”, con grande senso del sorriso che mi provoca tale frase”.
Per Crocetta “la gara di che trattasi è una gara in corso, il che non è proprio un piccolo  particolare. Digiacomo vuole intervenire su una attività gestionale che appartiene per legge solo ai dirigenti e neppure al governo? Fermo restando che la commissione fa attività ispettive e laddove si ravvisino reati deve correttamente riferire alla magistratura. Perché la Borsellino dovrebbe fare un passo indietro sulla sanità? Si può dire questo senza incorrere nel reato di diffamazione a mezzo stampa? Poi Digiacomo può affermare ciò che vuole, lo faccia pure ma sapendo che non può chiedere gli atti come ha fatto in commissione sanità su una gara in corso, dovendo garantire la libera 
concorrenza. Il governo non si occupa di fatti che attengono all’autonomia  gestionale dei dirigenti e il direttore Candela ha fatto delle scelte la cui competenza gli appartiene per legge. C’è una violazione di legge? Non credo.  Rappresenti a chi di dovere, ma non diffami e non interferisca  sul corso della gara, perché nel codice tale interferenza si chiama in un altro modo”.
Digiacomo tira in ballo però un “deputato nazionale vicino a Crocetta” che gli avrebbe presentato il personaggio accusato di truffa: “Gli insulti di carattere personale sono solo sfoghi scomposti ed imbarazzanti – ribatte Digiacomo  –  Ritengo però indispensabile  rispondere ad attacchi precisi. Per quel che riguarda la figura di Sanfilippo il presidente Crocetta dovrebbe chiedere notizie più precise al parlamentare nazionale a lui molto vicino, anzi simbiotico, che me lo ha introdotto”.

Sulla vicenda interviene il sindaco di Termini Imerese, Burrafato il quale dichiara:

Mi sento di dover esprimere vicinanza ad Antonio Candela che dopo aver messo a segno importanti risultati sul fronte della malasanità ha dovuto registrare, suo malgrado, in questi ultimi giorni, appunti sulle iniziative avviate per garantire un utile efficientamento energetico dell’Asp di Palermo. Penso che un manager qualificato e competente come Antonio Candela non deve in alcun modo essere condizionato nei suoi atti gestionali. La sua azione amministrativa deve produrre risultati che la politica ed i siciliani possono o meno apprezzare. Gli interventi strutturali portati avanti all’ospedale Salvatore Cimino di Termini Imerese sono sotto gli occhi di tutti. Un  passo avanti verso una buona sanità pubblica che deve essere fatta oltre che da interventi di qualificazione infrastrutturali anche con una particolare attenzione al personale medico e paramedico. A tal proposito, nel confermare fiducia ad Antonio Candela, auspichiamo – subito dopo la pausa estiva – un confronto con il comitato dei sindaci del Distretto socio sanitario di Termini Imerese per mettere a punto un nuovo programma operativo che dia slancio al nostro Ospedale e alle strutture sanitarie del comprensorio.

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