Botta e riposta rovente tra l’assessore alle Attività Produttive Marco Venturi e il presidente dell’Ars, Francesco Cascio.
Il primo, a proposito di una norma dichiarata inammissibile dalla presidenza dell’Assemblea, ha dichiarato:
Applicare rigidamente il regolamento nei confronti degli avversari e invece, per gli amici, interpretarlo, è tutt’altro che onorevole, soprattutto per la più alta carica di palazzo dei normanni. È stato scandaloso l’atteggiamento del presidente dell’Ars Francesco Cascio a proposito della mancata abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007 (legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del POR Sicilia 2007-2013), che avrebbe dato l’opportunità a migliaia di PMI siciliane di partecipare nei tempi stabiliti dalla nuova programmazione 2007-2013 ai bandi a regime di aiuto.
Ed ecco la lunga replica di Cascio:
Per quanto riguarda il merito della questione sollevata dall’assessore Venturi, chiarisco che, con l’articolo 134 della finanziaria appena approvata si è disposto che tutte le aziende e società che ricevono finanziamenti dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla regione, in misura superiore ai 500 mila euro, devono certificare i bilanci. Obbligo da cui sono invece escluse, in ogni caso, le cooperative, oltre che le imprese che ricevono finanziamenti in misura appunto inferiore a quella sopra indicata.
Questo è quanto prevede la modifica che abbiamo apportato in Aula con questa finanziaria, rispetto al dettato precedentemente vigente della legge regionale 20/2007 (legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del POR Sicilia 2007-2013).
Detto ciò, risulta evidente a tutti, tranne che a Venturi, che la mancata abrogazione (che l’assessore giudica scandalosa) dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007, piuttosto, è da giudicare virtuosa stando ai fatti, perché non fa altro che garantire un sistema di trasparenza e permette di esercitare un controllo su quelle aziende e società che ricevono finanziamenti di elevata portata.
Il che mi pare assolutamente lineare rispetto alla battaglia per la legalità intrapresa da questo parlamento e voluta, mi risulta, almeno nei proclami, anche dal Governo Lombardo, di cui Venturi fa parte.
Spieghi allora Venturi che interesse ha lui a che le aziende non certifichino!
E poi Cascio ha tuonato così: Si vergogni e si dimetta, perché è lui che è scandaloso
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