Finalmente sembra approssimarsi la data per la definitiva sottoscrizione dell’ormai famoso Contratto di Servizio.
La cosa non può che renderci felici. Tuttavia rimangono le nostre perplessità.
Tempo fa abbiamo, insieme a diversi Comitati Pendolari in Italia, preparato un dettagliato documento con le nostre proposte per un Buon Contratto di Servizio.
Abbiamo espresso il timore che Trenitalia facesse sentire tutto il suo peso di monopolista, cercando di imporre a suo piacimento le regole che sarà chiamata a rispettare.
Lo stesso Moretti ripeteva che non si può andare sotto i sei anni di contratto per permettere adeguati investimenti, hanno chiesto un corrispettivo a ore, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza (a parità di numero di fermate) sono sempre aumentati, volevano introiti tariffari su valori parametrici uguali in tutta Italia e, per di più un treno sarebbe stato considerato puntuale se solo avesse un ritardo inferiore agli 8 minuti!!!!
Ovviamente vorrebbero inoltre penali simboliche da far pagare al più alle ditte in subappalto, che continuerebbero a fornire servizi scadenti fatti da personale sottopagato.
Le penali e i bonus ai pendolari sono in verità la bestia nera di Trenitalia, il suo spauracchio, tanto è vero che se le regioni ne vogliono introdurre di veri ossia di severi e pesanti, occorre pagare di più per il Contratto di Servizio: ma così facendo le penali cosa diventano, se non una partita di giro?
Questo è il motivo per cui Trenitalia ha chiesto molto di più alle Regioni, al di là di tutte le ragioni accampate.
Per quanto riguarda la nostra Regione, quello che dovrebbero fare, le altre lo hanno fatto solo in piccola parte, è applicare alla lettera la L. 244/07 (Finanziaria 2008), che prevede che in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni :
a. previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una Carta della qualità dei servizi, da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza;
b. consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori;
c. previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito;
Occorre ripartire dalla L.244, e darle finalmente piena applicazione. Lo chiediamo alla nostra Regione, perché diversamente ci si avvierebbe a soluzioni di compromesso che sarebbero gravemente lesive dei diritti dei pendolari.
Chiediamo anche che nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio visto dal punto di vista dell’utente, che è quello che a noi interessa maggiormente.
10 proposte per il nuovo Contratto di Servizio di Trasporto Pubblico Regionale Ferroviario:
Premessa
Nel vecchio tipo di Contratto di servizio tra Trenitalia e le Regioni i conti economici sono strutturati per processo e riferiti al singolo treno. E’ la tipologia attualmente in vigore praticamente in tutta Italia.
I valori sono desumibili dalla contabilità industriale di Trenitalia, attribuendo agli specifici prodotti/servizi (regionale, passeggeri lunga percorrenza, merci) i relativi costi e ricavi sulla base di:
• Attribuzione parametrica (treni*km, ore di manutenzione, ecc;)
• Attribuzione diretta, dove possibile (costi noleggio carri merci, ricavo servizio cuccette, ecc.)
Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno*km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno).
Questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che più il treno sta sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione: ma che ne è ad esempio della riduzione dei tempi di percorrenza che, a parità di numero di fermate , si sono incessantemente dilatati di orario in orario?
Il Contratto di Servizio deve riportare il focus della questione su quello che dal nostro punto di vista è il soggetto principale del servizio stesso, ossia l’UTENTE, ed è in funzione delle sue esigenze che abbiamo stilato questo documento.
Abbiamo stilato 10 punti per chiarire il senso di quello che noi vorremmo fosse contenuto nel nuovo Contratto di Servizio: maggiore attenzione alle vere necessità degli utenti e la creazione di strumenti di valutazione e controllo dell’operato del gestore.
I Pendolari chiedono che nel nuovo Contratto di Servizio vengano inseriti questi 10 punti e avviata al più presto la discussione.
1. Eventuali incentivi economici (e corrispondenti sanzioni) siano riconosciuti al gestore del servizio in funzione di:
a. una effettiva riduzione dei tempi di percorrenza (e relativo aumento della velocità commerciale)
b. un aumento del numero di passeggeri trasportati sui treni regionali
c. esito positivo riguardo al gradimento del servizio tra i passeggeri mediante apposito rilevamento condotto da soggetto terzo
d. ritardi calcolati sul marciapiede, soppressioni, carrozze chiuse
e. livelli di pulizia di carrozze e stazioni
f. numero guasti e malfunzionamenti
2. La Carta dei Servizi venga redatta insieme alle associazioni di Pendolari e di Consumatori (ex L. 244/07) e integrata con lo Statuto dei Diritti dell’Utente del TPL;
3. Venga ripristinata la possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione;
4. Si preveda la completa integrazione tra tutti i tipi di treni per gli abbonati, tramite apposite convenzioni tariffarie valide per tutta la durata del contratto di servizio;
5. Le tariffe di biglietti ed abbonamenti restino fisse per la durata del contratto di servizio, e non si possano apportare modifiche, anche orarie, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti;
6. Si preveda la possibilità per abbonati e utenti di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre i 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa;
7. Si preveda il pagamento di servizi di trasporto alternativi (es.: taxi) in caso di perdita di coincidenza dovuta a ritardo e comunque il prosieguo con altro treno di qualunque categoria, anche superiore, se presente;
8. Si preveda almeno una forma di indennizzo diretto agli utenti, realizzato come rimborso ovvero come sconto sull’acquisto di un titolo di viaggio successivo. Le parti si impegnino a verificare la possibilità di ulteriori indennizzi adeguati anche alle specificità degli altri titoli di viaggio.
9. Si stabilizzi la pratica della corresponsione del bonus agli abbonati, facendo stabilmente rientrare nei rimborsi anche gli abbonamenti regionali. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalle Regioni in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.)
10. Si avvii un ampio processo di confronto dei costi proposti per effettuare il servizio in Italia e analoghi esempi europei, a parità di livello di servizio fornito, diffondendo poi pubblicamente il risultato di tale confronto.
Palermo, 22 Febbraio 2011
Giacomo Fazio Presidente Comitato Pendolari Sicilia – Patto Pendolari Italiani