Aumento TARI facciamo chiarezza sui dati dell’aumento che girano in rete

Il Consiglio Comunale del 30 maggio u.s. ha lasciato un lungo filone di polemiche soprattutto sui social. Dopo pochi giorni dalla seduta consiliare nella quale si è approvato il PEF e la ripartizione della tassa sui rifiuti, è apparso uno schema che ha confuso le idee a molti: l’aumento c’è stato certamente come era stato certificato e votato nel documento di programmazione economica e finanziaria ma l’entita dell’aumento è stato rapportato in questo schema al 2021 anzicchè al 2020.

La differenza è sostanziale, in quanto nel 2020 la ripartizione era al 65% per le utenze domestiche e il 35% per quelle non domestiche e commerciali così come quest’anno 2022 che è ritornato ad essere un anno senza sgravi particolari e di ripartizione “normale”.

Il 2021 invece l’amministrazione ha scelto di adottare una una ripartizione diversa, al 60% per le utenze domestiche e il 40% per quelle non domestiche e commerciali, sfruttando così degli sgravi COVID per le utenze non domestiche e alleggerendo anche le famiglie, sgravi che nel 2022 non ci sono.

Dunque risulta corretto confrontare le tariffe e l’aumento, sancite dall’ultima seduta del Consiglio Comunale del 30 maggio u.s., con il 2020 e le cifre della simulazione sono molto diverse rispetto a quelle che abbiamo letto per un mero errore sui social nei giorni scorsi. Eccole sotto riportate:

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