ASP: Boom di aggressioni ai pronto soccorso

Sei aggressioni in sei mesi, più della metà avvenute a Palermo e provincia. Nel mirino ci sono medici e infermieri del Pronto soccorso. Assaliti da pazienti o dai loro parenti che perdono le staffe per le lunghe attese al triage o pretendono di essere visitati subito scavalcando chi sta peggio. L’ultimo episodio ieri notte a Termini Imerese. All’ospedale Cimino ha fatto irruzione un rumeno con una ferita sanguinante alla mano, accompagnato da un gruppo di cinque persone. L’uomo ha chiesto un intervento immediato. Il medico di turno era impegnato a mettere una flebo a un altro paziente e gli ha chiesto di pazientare. Ma il romeno è andato in escandescenza e assieme a uno dei suoi accompagnatori ha messo sottosopra il Pronto soccorso e preso a calci e pugni il camice bianco. Per fermarli c’è voluto l’intervento di carabinieri e polizia che li hanno arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali dolose e danneggiamento aggravato.

Tutto è cominciato intorno all’una. I due aggressori hanno avuto il tempo di rompere il pc della saletta visite, sradicare le sedie e seminare il panico tra i pazienti. Il medico è stato refertato per le ferite alla schiena e al volto ma ha terminato il suo turno di lavoro e ha perfino suturato la mano del romeno che lo aveva aggredito. Il quale, nonostante fosse stato fermato, ha continuato a minacciarlo di fargliela pagare.

Il 26 luglio stesse scene di panico al pronto soccorso del Civico: un medico è stato aggredito dal figlio di una signora affetta da una dermatite che gli ha stretto il fonendoscopio al collo e gli ha sganciato un destro al volto. L’uomo è stato denunciato e il medico se l’è cavata con quindici giorni di prognosi. Due aggressioni in un meso e mezzo ai danni di un infermiere e un medico sono state registrate a Villa Sofia, al Policlinico di Catania ci sono stati due episodi di violenza in pochi giorni, l’ultimo il due agosto scorso.

Un escalation che preoccupa anche l’assessore regionale alla Salute. “Chiederemo una collaborazione più forte alle forze dell’ordine. Purtroppo la spending review ha costretto molte aziende a tagliare le spese di portierato e vigilanza. Stiamo pensando a delle convenzioni per potenziare la presenza delle istituzioni nei luoghi nevralgici soprattutto in determinati momenti dell’anno”, assicura Lucia Borsellino.

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