Arrestata la expreside del Palmeri, Anna Rita Zappulla: in carcere con l’accusa di peculato

«Sono la preside e posso autogestirmi». A dirlo, ai carabinieri che l’hanno arrestata al suo rientro dalla Francia in Italia sull’auto di servizio della scuola, è stata la dirigente Anna Rita Zappulla, 62 anni, originaria di Trapani ma trapiantata a Imperia, già preside dell’IISS Nicolò Palmeri di Termini Imerese e adesso preside dell’Istituto scolastico Ipsia Marconi di Imperia e del Colombo di Sanremo.
Le indagini dei carabinieri di Imperia, coordinate dal procuratore aggiunto Grazia Pradella, sono durate un mese durante il quale sono stati ricostruiti i movimenti della donna, che usava l’auto della scuola non soltanto per esigenze di servizio, ma pure per interessi personali, arrivando ad oltrepassare il confine per esigenze ovviamente diverse da quelle di servizio.
Peculato è l’accusa contestata alla Zappulla, arrestata in flagranza di reato, verso le 18.30 di ieri, quando i militari al comando del maggiore Giovanni Diglio l’hanno arrestata al volante di una Toyota Corolla in dotazione della scuola di Imperia e a disposizione anche degli altri professori. Il personale docente avrebbe dovuto utilizzarla soltanto per esigenze di servizio, ad esempio per compiere spostamenti tra una scuola e l’altra.
La preside, invece, tornava da Mentone. Con lei viaggiava anche il compagno. La donna ha disperatamente provato a giustificare la propria trasferta in Francia, ma non c’è stato nulla da fare: i carabinieri le hanno chiesto di seguirli in caserma. Poi l’arresto.

“L’accusa a suo carico è quella di peculato, reato che prevede nel massimo fino a 10 anni di reclusione”. Scrivono i Carabinieri in una nota stampa “L’indagine – avviata i primi giorni del marzo scorso – è stata coordinata dal Procuratore Aggiunto di Imperia, dott.ssa Grazia Pradella. L’attività investigativa ha permesso di documentare come l’arrestata abbia fatto uso improprio della vettura di proprietà della scuola di cui reggeva la dirigenza, utilizzandola non solo nell’ambito della provincia imperiese, ma recandosi anche fuori regione e addirittura oltre confine. Infatti, la professoressa è stata fermata verso le 18.30 di ieri mentre, a bordo dell’autovettura, rientrava dalla vicina Francia dove si era recata, senza alcuna motivazione riconducibile all’attività lavorativa svolta. A nulla sono valse le giustificazioni addotte all’atto del controllo che i militari della suddetta Stazione Carabinieri hanno predisposto – unitamente ai colleghi della Compagnia di Ventimiglia – in prossimità del confine di stato. L’inchiesta, svolta in tempi rapidi, ha consentito di acclarare l’abitualità della condotta, facendo altresì emergere il pieno uso per finalità private di un bene di cui la Preside aveva la disponibilità, invero per i soli fini connessi al suo ruolo. L’arrestata è stata accompagnata presso il carcere di Genova, come disposto dallo stesso Procuratore Aggiunto anche PM di turno, il quale ha espresso soddisfazione per la professionalità dimostrata dagli operanti e plauso per il lavoro svolto”.

Dopo le procedure di rito, la preside, difesa dall’avvocato Simona Costantini, è stata associata alla sezione femminile del carcere genovese di Pontedecimo: l’interrogatorio per la convalida di arresto potrebbe avvenire già lunedì.
Rischia dieci anni di reclusione, questa infatti è la pena massima prevista per il reato di peculato.

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