“Aquile randagie”, storia di Scout e Resistenza all’EDEN il 1 e 2 ottobre ore 18.30 e 21.30

Una storia vera, una storia talmente importante che viene da domandarsi come mai così pochi la conoscano e soprattutto una storia che doveva essere raccontata. Aquile randagie è il film di Gianni Aureli che racconta una pagina della storia resistenziale italiana veramente poco nota, i protagonisti sono un gruppo di giovani scout lombardi che a partire dagli anni Venti, quando tutte le associazioni giovanili vennero chiuse per decreto dal Duce, decisero di non mollare il fazzolettone e di continuare a incontrarsi in clandestinità. Il film, dopo la presentazione al Giffoni film festival nelle sale da lunedì 30 settembre in 200 copie grazie all’alto numero di richieste che il mondo dello scoutismo ha fatto di questo titolo, è un viaggio attraverso il ventennio fascista. I protagonisti sono i ragazzi che decidono di resistere al fascismo creando le Aquile Randagie: giovani, guidati da Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in clandestinità, per mantenere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza.

“I protagonisti di queste avventure sono stati dei ragazzi, tra i 14 e i 20 anni, che hanno dimostrato coraggio, adesione, spirito di sacrificio e lealtà al Paese – dice il regista nelle sue note – Valori che, soprattutto oggi, devono essere memoria storica e viva. I motivi per raccontare un film sulle Aquile Randagie sono quindi molteplici: raccontare una parte di storia d’Italia che in ben pochi conoscono, rendere omaggio a una storia di coraggio realizzata da giovani, essere d’ispirazione per i giovani di oggi. Si tratta di un film diretto ai giovani, che vuole parlare loro con le parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro: forse eroi, certo giovani fedeli e ribelli”.

Il film è diviso in diversi momenti che raccontano le tappe del gruppo dagli anni Venti fino alla fine della guerra. In un primo tempo il gruppo scopre la Val Codera, una piana tra gli alberi segreta e impervia a poche ore da Milano, e ne fa la sua base per campi e uscite clandestine. Il fascismo non li ignora, li segue, li spia, arrivando a pestare a sangue Kelly, che perde l’uso di un orecchio, ma come è accaduto con altri gruppi resistenziali non li riesce a fermare. “Avevano fatto una Promessa, di servire la Patria e di aiutare il prossimo, e quindi con l’uniforme sotto gli abiti borghesi, e sempre alla ricerca di qualche luogo dove indisturbati poter proseguire le loro attività all’aria aperta questi giovani, fedeli (alla promessa) e ribelli (al regime), sfidarono il fascismo per anni, portando avanti gli ideali di solidarietà e speranza propri dell’Associazione Scout – racconta Aureli – Con l’inizio della guerra poi e dopo l’8 settembre, il coinvolgimento con la Resistenza è stato via via maggiore, fino alla fondazione dell’OSCAR”.

Oscar è l’Organizzazione Scout Cattolica Assistenza Ricercati, un’organizzazione che con azioni mirate permetterà di far superare il confine italiano e raggiungere la Svizzera a più di 2000 persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e chiunque avesse bisogno di fuggire le persecuzioni, e una probabile morte. Ma quello che più colpisce di questa storia è che alla fine della guerra, clamorosamente e con coerenza, le Aquile Randagie tuteleranno tedeschi e italiani autori di violenze, ricercati dai partigiani, chiedendo per loro una giusta pena con un processo giusto. La strada di questi giovani, interpretati per lo più da esordienti, si incrocerà con quella di personaggi storici come il Cardinale Schuster, monsignor Montini (che sarà Paolo VI) e naturalmente Sir Robert Baden Powell, il fondatore dello scoutismo internazionale.

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