Lo snellimento delle procedure amministrative in Sicilia, atteso da anni, è realtà. L’Assemblea regionale siciliana ha dato il via libera al disegno di legge governativo sulla semplificazione burocratica. “Un importante risultato raggiunto dal Governo Musumeci” commenta Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima all’Ars, per il quale “dal leale confronto parlamentare, testimoniato anche dall’approvazione all’unanimità dei votanti, prende il via la stagione delle riforme in Sicilia. Gli imprenditori potranno ora contare su procedure e tempi certi nel loro rapporto con la pubblica amministrazione, finora spesso ostacolato da una burocrazia lenta e farraginosa che, invece, di attrarre investimenti li scoraggia”.
I responsabili di ritardi nei procedimenti saranno individuati con precisione e sanzionati dal punto di vista disciplinare in caso di inerzia, così come è assicurata la massima trasparenza di tutte le fasi dell’iter burocratico. “Inoltre, la legge appena approvata dall’Ars compie scelte innovative rispetto alla disciplina nazionale – aggiunge Aricò -, con l’obiettivo di rendere maggiormente significativa e incidente la portata degli istituti di semplificazione sulla realtà socio-economica siciliana. Fondamentale l’ulteriore semplificazione degli istituti della segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e del silenzio-assenso, ed è pure importante aver ribadito l’uso della telematica da parte delle amministrazioni e la presenza dello sportello unico. Il prossimo obiettivo sarà l’approvazione dell’ufficio speciale ‘Invest Sicilia'”.
L’approvazione all’Ars del Ddl sulla semplificazione amministrativa con 32 voti favorevoli e 24 contrari ha regalato alla maggioranza non solo la soddisfazione di avere approvato una legge di riforma, ma anche quella di possedere finalmente i numeri in Parlamento, grazie soprattutto alla scissione dei 5 ex componenti del Movimento Cinquestelle, che di fatto ha indebolito l’opposizione: “Il voto sull’attribuzione dei cosiddetti pieni poteri al presidente della Regione nasconde molte verità scomode e una mistificazione. Attiva Sicilia non ha in alcun modo aiutato il Governo regionale, lo evidenzia la logica della politica oltre che quella dei numeri. Non siamo stampella di nessuno, Musumeci aveva già trovato la sua maggioranza in aula. Questa storia sui pieni poteri ha radici lontane e parte dalla decisione del Governo Conte che nel 2018 ha concesso alle Regioni la possibilità di dotarsi di questo strumento straordinario. Ieri la Regione, con numeri dichiarati dalla sua parte, ha deciso di utilizzare questa opportunità, motivo che ci ha indotti ad abbandonare l’aula. Se non fossimo stati soli, sarebbe mancato il numero legale. Ed è utile ricordare che, con dichiarazione palese in aula, abbiamo espresso un voto contrario contro l’intero disegno di legge sulla semplificazione” dichiarazione del Movimento “Attiva Sicilia” dopo il voto in aula.
Il ddl approvato che ora è divenuto legge, aveva preso il nome dal deputato primo firmatario: Sammartino. “Una nuova pagina per la nostra Sicilia – ha commentato il deputato di Italia Viva – Per chiedere permessi ed autorizzazioni e per ottenere pagamenti basterà una semplice autocertificazione, l’amministrazione sarà più veloce e trasparente e sarà più facile completare le infrastrutture. Con meno burocrazia più fiducia nei cittadini e nelle imprese e più opportunità di sviluppo”.
Soddisfatta anche l’assessore regionale alla Funzione Pubblica, Bernardette Grasso:“Siamo pienamente soddisfatti per l’accoglimento dell’emendamento del Governo Musumeci alla legge sulla sburocratizzazione approvata dall’Ars. In situazioni di calamita’, il presidente della Regione potrà nominare dei commissari regionali per realizzare le opere strategiche e necessarie, applicando il modello delle norme nazionali previste dalla legge sulla Protezione civile. Siamo, assieme alla Puglia, la prima Regione d’Italia a farlo. Inoltre, sul tema. delle autorizzazioni, il Governo ha completato la legge sulle semplificazioni potenziando il sistema dei controlli a posteriori a carico della Pubblica amministrazione”.
Hanno votato contro Pd e Cinquestelle e Grasso si è detta stupita per chi ha definito la legge “liberticida”, “una norma che costituisce, invece, attuazione del Codice nazionale della Protezione civile – ha detto Grasso -. Questi giudizi sono probabilmente frutto di dichiarazioni “a caldo”, poco meditate, che non tengono conto del fatto che un’analoga norma è stata proposta e approvata in Puglia dalla maggioranza di centrosinistra a dicembre 2019. Quanto poi alle deroghe alle leggi regionali – illustra Bernardette Grasso – esse sono espressamente consentite dal Codice della Protezione civile e sono tipiche di situazioni di emergenza, che richiedono appunto interventi straordinari. Esattamente quello che ha fatto il Governo di centrosinistra nella scorsa legislatura regionale – conclude Grasso – con i commissari nominati per l’emergenza rifiuti, dichiarata e prorogata dal presidente Crocetta dal 2013 in poi con numerose ordinanze ai sensi dell’articolo 191 del Codice dell’Ambiente”.
Contrari anche i deputati di Attiva Sicilia che hanno abbandonato l’Aula nel tentativo di far mancare il numero legale. I Cinquestelle l’hanno definita “Norma Frankestein”. “Siamo partiti per semplificare la vita dei cittadini e abbiamo finito per regalare poteri speciali al presidente della Regione – dicono i componenti della Commissione Affari Istituzionali all’Ars Gianina Ciancio e Salvatore Siragusa -. Chi ha votato questa legge si assumerà la responsabilità di essersi spogliato delle proprie prerogative per dare libera mano ad un uomo solo al comando, che nella fase dell’emergenza ha dimostrato di non essere per nulla all’altezza. Per sburocratizzare – hanno scritto in una nota – bisognerebbe togliere le leggi anziché ingarbugliare la Sicilia con altre norme. Per questo motivo il nostro collega Giovanni Di Caro ha presentato un ordine del giorno per l’istituzione di una commissione speciale sul tema. Sburocratizzare, significa snellire, non aggiungere leggi e leggine che complicano tutto”.
Pippo Zappulla, segretario regionale di Articolo uno in Sicilia teme speculazioni. “Il ruolo del parlamento regionale, con i poteri straordinari attribuiti al presidente della Regione Siciliana nello Musumeci, diventa solo decorativo. La Sicilia ha conosciuto molto bene, in un passato non lontano cosa significa dare mano libera alla speculazione e allo sviluppo selvaggio, e ne paghiamo ancora oggi le conseguenze. Articolo Uno invita tutte le forze democratiche a fare fronte unico per ristabilire il principio di legalità e impedire che l’emergenza sanitaria venga strumentalizzata a favore degli interessi di pochi che nulla hanno a che vedere con il bene dei siciliani”.







