Al pensionamento della dott.sa Milano il presidente LoForti: il tribunale in affanno «Vacante un terzo dei posti»

Alla cerimonia di commiato della dottoressa Milano erano presenti il presidente della sezione penale Vittorio Alcamo, l’ex presidente del tribunale Giuseppe Rizzo e l’attuale Loforti che ha sottolineato le sue qualità umane e professionali, sempre pronta a risolvere ogni problematica dell’ufficio. Mariella Milano é stata anche una guida: mai una parola fuori posto, sempre disponibile, una soluzione la si trovava sempre sia per il personale interno che per il pubblico.

Il tribunale di Termini Imerese ha una scopertura della pianta organica del 35 per cento nonostante l’arrivo di tre nuovi giudici. L’allarme è stato lanciato dal presidente Raimondo Loforti in occasione del pensionamento della – memoria storica – del palazzo di giustizia. Dopo 41 anni e 4 mesi di servizio è andata in pensione Mariella Milano, assistente giudiziario presso la segreteria della presidenza.

La copertura della pianta organica è stato uno degli obiettivi principali del presidente Loforti sin dal suo insediamento, poiché risulta inadeguata rispetto alla domanda di giustizia che proviene dal territorio. Il circondario di Termini Imerese comprende ben 62 comuni, con una popolazione residente di oltre 360 mila abitanti. Il rapporto giudice/popolazione risulta quindi pari a un giudice per ogni 18 mila residenti a fronte di un rapporto medio in tutto il territorio nazionale pari a un giudice per ogni 11.600 residenti.

«Il circondario – afferma il presidente Raimondo Loforti – si connota anche per talune specificità territoriali, rappresentate dall’elevata litigiosità di determinate zone. quali quelle dell’entroterra delle Madonie e del Corleonese, nonché dall’elevato indice di criminalità mafiosa e comune delle stesse aree territoriali. Specificità analoghe, se non di maggiore intensità. presentano anche i territori dei comuni di Bagheria e Fi-cnrazzi, con una popolazione di oltre 66 mila abitanti».

«La consistenza territoriale del circondario che si è determinata -conclude il presidente Loforti – senza l’adeguamento dell’organico dei magistrati e del personale amministrativo, ha fatto si che nonostante l’impegno profuso da tutte le componenti dell’ufficio non si è riusciti a contenere il rapporto tra le sopravvenienze, in continua crescita in tutti i settori, ed il numero dei procedimenti definiti. nonostante si sia riusciti a ridurre significativamente, soprattutto nel settore civile, la percentuale dei procedimenti ul-tra-triennali».

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