Da Thea, la prima donna di Sicilia, vissuta circa 140 secoli fa, alle fanciulle dipinte sul soffitto dello Steri, realizzato tra il 1377 e il 1380 come omaggio al femminile. Si chiama 140 secoli di donna l’iniziativa promossa per l’8 marzo dall’Universita’ di Palermo. Il Museo Gemmellaro – che custodisce lo scheletro e la ricostruzione del volto della progenitrice – e lo Steri con i suoi chiostri, i suoi graffiti e la chiesetta di Sant’Antonio Abate, saranno aperti gratis a tutti dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Abbiamo voluto rendere omaggio alla donna – dice il rettore Roberto Lagalla – valorizzando il filo rosso che lega due luoghi simbolo della citta’ che raccontano la storia dell’Ateneo, l’uno sotto il profilo artistico, l’altro sotto quello scientifico. Contiamo cosi’ di onorare, attraverso il passato, la donna del presente, protagonista delle sfide contemporanee, piu’ che mai impegnata nel mondo della conoscenza e della formazione. Sara’ l’occasione per ammirare il soffitto dello Steri con occhi nuovi: L’opera, realizzata per le nozze tra Manfredi Chiaramonte ed Eufemia Ventimiglia, si sviluppa attraverso trentadue storie: Tristano e Isotta, Susanna e i vecchioni, la leggenda di Troia con il giudizio di Paride, Giuditta e Oloferne, Giasone e Medea, e poi ancora il curioso episodio di Aristotele cavalcato da una cortigiana, Davide e Betsabea, Circe, San Giovanni Battista e Salome’, la fanciulla e l’unicorno, Didone ed Enea. Esempi positivi e negativi, fedelta’ e infedelta’ in un contrasto che – secondo Ferdinando Bologna, lo storico dell’arte autore della piu’ importante monografia del soffitto – si risolve nell’elogio del femminile.
8 MARZO: A PALERMO FESTA NEL NOME DI THEA, PRIMA DONNA DI SICILIA
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