Sunprod: la riuscita di un’azienda si fonda sulla fiducia. Intervista a Walter Rudolf Ansorge

di Livio Mario Cortese

“Che dirle… siamo gente che lavora e promette quel che mantiene”.

Così Walter Rudolf Ansorge spiega la riuscita di Sunprod, azienda produttrice di succhi, concentrati ed olii essenziali di agrumi che ha costruito sette anni fa sulle ceneri d’una precedente società della Conca d’Oro, smantellata da un furto di milioni di euro.

“Mi sono fermato per alcuni mesi cercando di ottimizzare alcune risorse, poi sono ripartito con un capitale di 7200 euro”, racconta l’imprenditore, palermitano di sangue tedesco. “Per fortuna godevo della stima del mercato: la fiducia di clienti e fornitori mi ha permesso di riprovarci in provincia di Catania”. E quest’anno, Sunprod –presente in 52 nazioni- chiuderà con un fatturato di oltre 25 milioni di euro.

Sacrifici, attese, investimenti: ma, come principio fondante, certamente la buona fede. “Non ho ‘ricette’ per il successo professionale”, afferma Ansorge, “ma devo rilevare che la classica ‘furbizia’ meridionale ha fatto il suo tempo e danneggiato l’immagine degli italiani. È impensabile dare fregature ai clienti: questi devono invece poter tornare soddisfatti dalla nostra qualità”.

Già l’anno scorso il Financial Times ha inserito l’azienda tra le 1000 migliori imprese e start up europee. Ma il discorso sulla fiducia non riguarda soltanto la clientela. “Credo che in Sicilia esistano realtà professionali molto ben funzionanti”, sottolinea Ansorge, “che purtroppo la stampa non sempre nota. Molti giovani finiscono per affacciarsi al mondo del lavoro già sfiduciati: ma si tratta di una vera e propria battaglia, ed è inconcepibile partire così”.

Il discorso é pratico, non rientra tra i luoghi comuni: “Nella nostra azienda lavorano giovani siciliani, che aiutiamo a crescere e formarsi professionalmente, permettendo loro di confrontarsi e relazionarsi alla pari con grandi managers in tutti i continenti”. Regolari sono le assunzioni e non mancano le gratifiche, spiega l’imprenditore: s’intende che l’impegno richiesto è alto, ma non manca di coinvolgere il managing director in prima persona attraverso continui spostamenti nei cinque continenti. Senza perdere di vista le radici, la realtà locale, malgrado il carico fiscale non faccia sconti.

A Catania, Ansorge è stato tra i fondatori dell’associazione antiracket FAI, (che ha presieduto per un periodo).

Sulla questione, qual è lo sguardo di un siciliano della Mitteleuropa? “A Palermo la situazione non sembra così aggressiva, ma Catania è una piazza difficile. Recentemente le forze dell’ordine hanno ottenuto successi tra Belpasso e Paternò, ma ottenere la collaborazione dei colleghi non è sempre facile. La coscienza civile non manca, ma l’egemonia mafiosa è ancora forte”.

A Termini Imerese, Sunprod è impegnata in diverse iniziative per la cittadinanza: “Una, la riqualificazione di Villa Aguglia, reinaugurata a Maggio. Poi stiamo sponsorizzando la scuola di basket Libertas Termini Imerese, prevedendo l’avviamento allo sport di circa 150 bambini tra i 5 e i 15anni, provenienti in parte da famiglie disagiate: insomma, un modo di offrire delle alternative culturali”.

Anche sul versante della ricerca, l’azienda non manca di dare un contributo: “Stiamo finanziando una ricerca dell’Università di Palermo relativa ai pesticidi, in particolare quelli impiegati sugli agrumi; punto d’arrivo è un sistema portatile di rilevamento: per capirci, funzionerebbe in modo simile ad un test di gravidanza. Se ne potrebbe fare anche un’app per smartphone”. Ma c’è un’ambizione più alta, e questa intreccia l’aspetto commerciale con la passione che traspare dal pensiero del dott. Ansorge: “Bisogna che all’estero si capisca che è possibile investire in Sicilia, che si creino benessere ed opportunità. Anche in questa terra si può realizzare”.

Almeno per Sunprod, i risultati parlano in modo chiaro.

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