Report Sicilia: crescita moderata, la disoccupazione resta il vero dramma

di Matteo Scirè

La mancanza di lavoro, non solo per i giovani ma anche per gli adulti, continua ad essere il vero dramma sociale siciliano. La crescita del prodotto interno lordo registrata in questi ultimi anni, infatti, non ha contribuito a far ridurre il tasso di disoccupazione. Anzi, malgrado i timidi segnali di ripresa, nel primo trimestre di quest’anno è cresciuto dell’1,1%, passando dal 22% al 23.1%. Alla fine quasi 1 milione di persone in Sicilia non lavora, mentre molte altre pur di lavorare sono costrette a svolgere lavori a tempo parziale che non soddisfano appieno le loro esigenze di reddito. E’ questo il quadro sconfortante che emerge dai dati del Report Sicilia, realizzato dal Diste Consulting per Fondazione Curella.

Se si considera il tasso di mancata partecipazione, che comprese anche le persone che non cercano attivamente lavoro, si arriva al numero record di 41,6%, nel primo trimestre del 2017 era 41,3%. Da questi dati si comprendono le cause delle difficoltà economiche della Sicilia.“Crescita assai moderata per l’economia siciliana nella prima parte di quest’anno anche per la debolezza dei consumi delle famiglie residenti, consumi frenati anche dalla poco favorevole dinamica dell’occupazione”, spiega Pietro Busetta, responsabile scientifico del Report Sicilia.

La spesa dei residenti quest’anno continuerà a risentire, oltre che della precarietà del mercato del lavoro, delle condizioni di disagio di larghi strati della popolazione: si stimano circa 1 milione e 700 mila siciliani in condizioni di povertà relativa, dei quali quasi 700 mila in povertà assoluta (100.000 in più dell’anno precedente), 1,3 milioni di famiglie che non possono far fronte a spese impreviste, 330 mila giovani (tra i 15 e i 29 anni d’età) che non studiano e non lavorano.

“In Emilia Romagna, una delle regioni più sviluppate del Paese – sottolinea il docente di economia – il tasso di disoccupazione del primo trimestre è pari al 6,5% – era al 7,0% dodici mesi prima – mentre il tasso di occupazione arriva al 68,4%. Un semplice calcolo dimostra che per pervenire a quei parametri ottimali gli occupati in Sicilia dovrebbero ammontare a non meno di 2 milioni 250 mila unità, per cui mancherebbero all’appello circa un milione di lavoratori”.

Secondo le previsioni 2018 le cose dovrebbero migliorare. “Nel secondo semestre, si prefigura una lieve, ulteriore accelerazione della domanda e della produzione delineata già nel primo semestre e un ritorno in territorio positivo dell’occupazione, dopo la débâcle del primo trimestre (-0,7% su base annua). L’aumento del PIL è stimato pari allo 0,9%, un tasso prossimo a quello del 2017 (+0,8%) ma migliore della “crescita zero” di due anni fa”, osserva Alessandro La Monica, presidente Diste Consulting.

La fase di debole recupero dell’occupazione segnalata nel 2017 (+1,1%) rallenterà allo 0,7%, con la creazione netta di appena 9.000 posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione si stabilizzerà intorno al 21,3%, solo 0,2 punti in meno del 2017. I consumi delle famiglie (residenti e non), conserveranno una dinamica modesta (+0,7%) sostenuta per la maggior parte dall’espansione della spesa dei non residenti, mobilitati tra l’altro dagli eventi collegati al riconoscimento della città di Palermo quale Capitale Italiana della Cultura 2018.

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